Zarco aveva sistemato su una delle pareti del suo ufficio una lavagna acrilica su cui annotava man mano nomi, date e grafici con pennarelli di vari colori. Da una parte, in rosso, era riportato il corso degli eventi relativi alla morte di Ana López Demichellis. In blu aveva tracciato lo schema della morte di Santiago Cañas. Entrambe le linee […] convergevano in un punto nel tempo e nello spazio: la mattina del 2 maggio 2012 nell’ospedale Can Misses di Ibiza.
Il caso Demichellis
di Francisco Marín
Trama
Eduardo Ribas viene processato e condannato per l’omicidio di un’infermiera (Ana López Demichellis). Né Raúl Ballesteros, un prestigioso avvocato politicamente scorretto, né la sorella della vittima, Raquel, una giovane ragazza bella e sensuale, sono pienamente convinti della colpevolezza dell’uomo appena condannato. Di comune accordo, per cercare di far maggior chiarezza sulla questione, i due decidono di assumere un detective un po’ stravagante, ma dotato di grosse abilità intuitive. Una volta avviate le indagini, la prima circostanza che richiama l’attenzione del detective (Álex Zarco) è il fatto che l’ultimo paziente di Ana, infermiera dell’unità di terapia intensiva, sia stato vittima di una sparatoria. Due crimini violenti su un’isola tranquilla come Ibiza durante la stagione invernale sembrano essere più di un semplice caso. Saranno collegati o si tratterà solo di pura coincidenza?
Andiamo in un'isola fantastica, Ibiza, a cercare di tirare le fila di un giallo che tiene il lettore incollato al romanzo fino all'ultima pagina, grazie a indizi sparsi lungo la storia, personaggi ben caratterizzati e a un testo che si legge con velocità: Il caso Demichellis di Francisco Marìn.
Raúl Ballesteros si preparava ad ascoltare il verdetto di uno di quegli insoliti casi in cui il suo cliente era stato giudicato reo di un omicidio, malgrado egli fosse convinto, per quanto potesse esserlo un avvocato scettico come lui, della sua innocenza.
Raúl Ballesteros, avvocato penalista ibizenco di 45 anni, è alle prese con un caso di cronaca nera, apparentemente semplice e già chiuso, ma che in realtà nasconde molto più di quello che appare.
Il consumo prolungato di ogni tipo di droga aveva lasciato dei segni sul volto di Eduardo Ribas, che mostrava un’espressione perennemente oppressa e un tic che lo obbligava a sbattere le palpebre senza motivo.
Eduardo Ribas, dopo vari furti in abitazioni nella zona di Cap Martinet, viene arrestato e accusato dell’omicidio di una donna: Ana López Demichellis. Forse un tentativo di furto finito male?
Il 3 maggio 2012 fu ritrovato il cadavere di una donna di trentadue anni che lavorava come infermiera all’ospedale Can Misses.
Ballesteros e la sorella della vittima, Raquel, non sono però convinti della colpevolezza di Ribas e, aiutati dall’investigatore privato Álex Zarco, cominciano a indagare su quel giorno e si imbattono in strane coincidenze.
Álex Zarco era quello che, utilizzando un anglicismo diventato popolare tra gli spagnoli, si definisce un nerd. […] Dal fisico poco attraente, appesantito e con un principio di calvizie prematura, a trentatré anni era ancora vergine.
Ballesteros è anche padre (divorziato) di un’adolescente alle prese con i dubbi e le problematiche tipiche dell’età, Julieta, che, come gran parte delle adolescenti, è in continua lotta con le figure genitoriali.
Julieta arrivò puntuale, alle dieci di notte, così come avevano stabilito. Suonò il campanello e Ballesteros le aprì il portone automatico dell’ingresso […]. Julieta lo salutò con un “ciao papà” privo di entusiasmo e gli diede due baci sulla guancia con un’aria d’indifferenza che ferì Ballesteros, sebbene si aspettasse che il copione sarebbe stato esattamente quello.
La storia raccontata da Francisco Marín in Il caso Demichellis riesce a coinvolgere e ad incuriosire il lettore fin dalle prime pagine, attirato dagli indizi, più o meno celati, che l’autore semina nel racconto.
La voglia di arrivare a conoscere la verità, l’intuizione che lentamente si fa certezza, inducono una lettura rapida del testo.
I personaggi sono ben caratterizzati, fisicamente e psicologicamente, tanto da poter essere immaginati nell’aspetto e nelle movenze.
Punto debole, a mio parere, l’epilogo, poco pertinente al resto della storia.
Sicuramente migliorabile la traduzione italiana, a livello formale e sintattico, che a volte rallenta la fluidità della narrazione.
Buona lettura!
- Annalisa -
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