Una delle migliori scrittrici di thriller, torna con La figlia modello Karin Slaughter - Harper Collins. In occasione dell'uscita dei giorni scorsi di questo libro ho partecipato al review party dedicato. Non perdetevi le altre recensioni.
«A volte anche se conosci la risposta, devi dare all'altro la possibilità di provarci. Se ha sempre la sensazione di sbagliare, o di arrivare in ritardo, non riuscirà mai a fare bene»
La figlia modello
Karin Slaughter
Harper Collins
Trama
Sono passati ventotto anni da quando una brutale aggressione ha sconvolto l’adolescenza di Charlotte e Samantha Quinn. Quel giorno la loro madre è stata uccisa, il padre, un noto avvocato difensore, non si è mai ripreso del tutto dalla tragedia e a poco a poco la famiglia si è disintegrata.
Charlie ha cercato di andare avanti con la propria vita, ha seguito le orme del padre e da brava figlia modello lavora con lui nel suo studio legale, ma i segreti legati a quella terribile notte nel bosco continuano a tormentarla.
Poi un gesto di inspiegabile violenza sconvolge la monotonia di Pikeville, la tranquilla cittadina di provincia in cui vive: una ragazza ha aperto il fuoco nel corridoio della scuola, uccidendo il preside e ferendo una compagna.
Per Charlie è come precipitare in un incubo. E non solo perché il primo testimone ad arrivare sulla scena del crimine è lei. Ciò che è accaduto l'ha colpita profondamente, spingendola a convincere il padre a occuparsi del caso. Ma l'ha anche riportata indietro nel tempo, a quel passato cui si illudeva di essere sfuggita.
Perché ciò che ha nascosto per quasi trent'anni si rifiuta di rimanere sepolto...
Un thriller psicologico agghiacciante, che lascia il lettore completamente spiazzato di fronte alla verità.
Ci sono autori che leggi con una sorta di riverenza, perché sai che qualunque cosa scrivano lascerà il segno. È il caso di Karin Slaughter che riesce a catturare il lettore anche con La figlia modello l'ultimo romanzo tradotto in Italia da Harper Collins. Una storia che mi ha tenuta col fiato sospeso dall'inizio alla fine, in cui l'autrice sviluppa in maniera approfondita la psicologia dei personaggi, in cui scava a fondo e con destrezza nelle perversioni umane.
Sono due i fili conduttori su cui si dipana la storia. Quello del passato è la brutale aggressione a cui viene sottoposta la famiglia Quinn, solo una parte però, perché il padre ne resta fuori. L'altro, quello del presente, è l'omicidio con una sparatoria all'interno di una scuola.
E la verità viaggerà parallela a entrambi i casi. Noi scopriremo sempre di più della famigerata sera di 28 anni prima e nel contempo daremo una verità allo sconvolgente omicidio avvenuto nella scuola media.
«È compito di un padre amare sua figlia nel modo in cui ha bisogno di essere amata»
Qualche tassello tornerà a posto molto presto, ma solo con la lettura di tutto il romanzo si arriverà a scoprire la verità.
I personaggi sono ben caratterizzati dalla Slaughter. Diciamoci la verità, però. Questo romanzo è davvero lungo (572 pagine) e lei si diletta a raccontarci molto delle persone che popolano la sua storia. A me la lunghezza non è pesata, perché ha regalato ai protagonisti una tridimensionalità rara e accurata. Lo stile è capace di tenere i nervi tesi al lettore, la Slaughter indugia sulle sensazioni umane, non lascia che sia l'immaginazione a galoppare, raccontandoci anche dettagli forti, raccapriccianti. Questo fa meno paura dell'immaginazione? Assolutamente no.
Ho letto La figlia perfetta con la foga di chi vuole scoprire cosa sia realmente accaduto, l'ho letto lasciandomi trascinare dalle voci narranti, l'ho letto lasciandomi suggestionare dall'orrore che non risparmia nessuno. Alla fine sono rimaste tante domande, che non posso farvi perché vi svelerei tutto.
Buona lettura!
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