Recensione: Viaggio dunque sono

Un viaggio si conclude realmente solo quando la nostra mente già vola inarrestabile verso quello successivo. Ed il mio, quella sera di un giovedì di gennaio, l’avevo ormai ben chiaro

Viaggio dunque sono
di Gianluca Pomo
Leucotea

Trama
Ludovico ha trent'anni da poco compiuti e certamente non ha una vita monotona. È pieno di interessi, un lavoro appagante e più di ogni altra cosa ama viaggiare. Con i suoi racconti porta il lettore a scoprire un'Olanda meno convenzionale, lo catapulta nell'estraniante California, nel cuore di un'inconsueta Thailandia fino all'illuminante viaggio in terra iraniana, passando per una straordinaria e selvaggia esperienza in tenda tra i deserti e i canyon dello Utah più incontaminato. Eppure Ludovico non è felice. Desidera poter condividere i suoi privilegi. Sogna una donna che gli scombussoli la vita, che lo travolga totalmente, che gli consumi il cuore, che riaccenda la luce della sua esistenza. Ma nei due anni di cui racconta, Ludovico non ha nulla di tutto ciò. E allora viaggia.



E allora viaggio.

È il titolo del primo capitolo e filo conduttore di tutto il libro: il viaggio come via di fuga da una vita che non soddisfa e, allo stesso tempo, spazio e tempo dove ritrovare se stessi e, chissà, anche l’altra metà della mela. Oggi parliamo di Viaggio dunque sono di Gianluca Pomo - Leucotea

Sono Ludovico, ho trent’anni da sei mesi e da sei mesi sottolineo al mondo che dopo i trenta tutto cambia, tutto è declino.

Ludovico, simbolo di una generazione, quella dei trentenni di oggi, perennemente in crisi: sentimentale, fisica, lavorativa, ideologica. Perché possono avere tutto, lavoro, fidanzati, soldi, oppure poco o niente, ma i trentenni di oggi sono sempre, perennemente, in crisi!

Per completare un puzzle è necessario essere curiosi, vigili e dediti al lavoro. Per comporre l’immagine occorre vi siano tutti i pezzi, una sorta di ricerca della perfezione per poter esaltarne il risultato finale.

Ludovico è così. È un puzzle di esperienze vissute e da vivere, di progetti realizzati e da realizzare. Non è scapestrato e non è un nullafacente. È in gamba Ludovico e si impegna in ogni su attività. Solo un tassello manca al suo puzzle: l’amore.

Alla poco veneranda età di trent’anni ho scoperto che ci si lascia semplicemente perché non c’è più amore.

Dalla rottura inaspettata di un rapporto importante nasce così il suo primo vero Viaggio: non una vacanza, non una gita, ma il viaggio con la V maiuscola. Quello che va oltre i chilometri percorsi e i Paesi visitati, va oltre i soldi spesi tra aerei o treni. È il viaggio che ognuno di noi, prima o poi, compiamo dentro noi stessi, per imparare a conoscerci o per riscoprirci.

Tra le mille certezze che non ho mai voluto far crollare c’è sempre stata la volontà di vagabondare.

E allora Ludovico parte, alla riscoperta della propria vita ma con un grande obiettivo: trovare l’amore, perché vuole qualcuno che condivida con lui il suo futuro. Dall’Olanda alla California, dalla Thailandia all’Iran, diversi viaggi intorno al mondo per ritrovare la propria strada… e qualcosa di più.

Ci sono emozioni transitorie ed effimere nella vita che non meritano quindi troppi approfondimenti. Ce ne sono altrettante che invece lasciano il segno.

Questo libro è un ibrido tra un diario di viaggio e un racconto sentimentale, nel più ampio dei suoi significati. Il racconto dei suoi viaggi, la descrizione delle persone e dei luoghi si mescolano alle sue vicende più o meno amorose, alla sua vita intima.
La scrittura è scorrevole, nonostante le varie descrizioni non si rischia di incepparsi tra le righe. Gianluca ci conduce con il suo stile nei luoghi da lui visitati e quasi percepiamo i suoni e gli odori che lui ha vissuto in prima persona. E poi, indubbiamente, tifiamo per Ludovico!
Un libro rilassante, da leggere per sognare il mondo.
Buona lettura!

- Annalisa - 








1 commento :

  1. Questo libro mi ha incuriosita fin da subito, sono felice di leggere il tuo parere. Credo proprio che dovrò leggerlo :D

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