Recensione: Dentro l'acqua

«Voleva sentirle vicine, tutte le donne che portano guai, tutte le ragazze che portano guai, pericolose e piene di vita. Voleva sentirle, immergersi nel loro spirito»

Dentro l'acqua
di Paula Hawkins
Piemme

Trama
Quando il corpo di sua sorella Nel viene trovato in fondo al fiume di Beckford, nel nord dell'Inghilterra, Julia Abbott è costretta a fare ciò che non avrebbe mai voluto: mettere di nuovo piede nella soffocante cittadina della loro adolescenza, un luogo da cui i suoi ricordi, spezzati, confusi, a volte ambigui, l'hanno sempre tenuta lontana. Ma adesso che Nel è morta, è il momento di tornare. Di tutte le cose che Julia sa, o pensa di sapere, di sua sorella, ce n'è solo una di cui è certa davvero: Nel non si sarebbe mai buttata. Era ossessionata da quel fiume, e da tutte le donne che, negli anni, vi hanno trovato la fine - donne "scomode", difficili, come lei -, ma mai e poi mai le avrebbe seguite. Allora qual è il segreto che l'ha trascinata con sé dentro l'acqua? E perché Julia, adesso, ha così tanta paura di essere lì, nei luoghi del suo passato? La verità, sfuggente come l'acqua, è difficile da scoprire a Beckford: è sepolta sul fondo del fiume, negli sguardi bassi dei suoi abitanti, nelle loro vite intrecciate in cui nulla è come sembra. Con la stessa voce che ha incantato i diciotto milioni di lettori de La ragazza del treno, e la stessa capacità di spiare le vite degli altri, Paula Hawkins ci regala un thriller incredibilmente avvincente, che vi farà girare le pagine in modo compulsivo, fino all'inaspettata, sconvolgente rivelazione finale.


«Il dolore e lo shock colpiscono le persone in modi strani. Ho visto gente reagire alle cattive notizie  con una risata, con apparente indifferenza, con rabbia, con paura»

Dentro l'acqua di Paula Hawkins ci fa immergere in un incubo che ha il sapore della provincia inglese, l'aspetto di un placido paese e la faccia insospettabile della "gente bene".  L'autrice ci porta a Beckford dove, da tempo immemore, si susseguono scomparse strane sempre legate alle donne e allo Stagno delle Annegate. Così come l'ultima quella di Nel che, ossessionata da quel luogo sul quale stava facendo ricerche da tempo, viene trovata morta nel fiume.

Dentro l'acqua è un mix fra Peyton Place e un thriller, quello che resta addosso al lettore è un profondo senso di inquietudine. Durante la lettura si è sopraffatti dagli avvenimenti, la Hawkins svela lentamente le carte in gioco e lascia che siano le numerose voci narranti a portare al lettore alla verità. Molte sono anche le cose che restano non dette, i dubbi, i fallimenti della giustizia. Tutto questo rende Dentro l'acqua un romanzo molto più reale di quanto si possa immaginare.

«Pensavo a quanto è strano che i genitori dichiarino di conoscere i propri figli, di capire i loro figli. Non se lo ricordano cosa significa avere diciotto anni, quindici o dodici? Forse quando hai un figlio dimentichi che sei stato figlio anche tu»

A fare da sfondo un paese che sembra basato sulle apparenze, le menzogne e la violenza. Beckford è il luogo dei misteri irrisolti, di donne sopraffatte, di perversioni e sentimenti che sfociano nella patologia. Il lettore guarda in faccia la follia, la disperazione, i traumi: a ognuno di loro potrebbe dare un nome e un cognome. 

Io ho letto Dentro l'acqua con un costante senso di soffocamento, perché l'autrice ci porta a immaginare, a supporre e con un costante gioco degli specchi ci trae anche in inganno e ci porta fuori strada.
Una scrittura inquieta, scene oniriche e agghiaccianti e le tante voci che compongono questo romanzo rendono Dentro l'acqua il libro perfetto per gli amanti del thriller.

Per me cinque meritatissime stelline!
Buona lettura.

1 commento :

  1. Mi è piaciuto molto, letto tutto d'un fiato.
    La struttura del libro è molto bella e ben costruita - tanti punti di vista, alcuni scritti in prima persona, altri in terza e altri ancora in forma quasi epistolare - tuttavia ho trovato alcune scelte di trama discutibili e già viste. Come, ad esempio, la vicenda di Katie o la stessa identità dell'omicida.

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