Le Sultane
di Marilù Oliva
Elliot edizioni
Trama
Tre donne regnano sovrane sul palazzo popolare di via Damasco, a Bologna. Sono soprannominate le Sultane e hanno dai settant’anni in su. C’è Wilma, piccola e astuta mercante in grado di vendere l’acqua santa al diavolo, che nomina incessantemente il suo morto. C’è Mafalda, la donna più tirchia sulla faccia della Terra. E infine Nunzia, bigotta fuori e golosa dentro, incapace di contenersi. Le loro imperfezioni sono state marchiate a fuoco da una vita poco gentile: Wilma non sa fare i conti col suo lutto e litiga in continuazione con la figlia Melania, una disgraziata adescata da una setta satanica, che bussa alla porta solo quando necessita di un piatto caldo; Mafalda è costretta ad accudire il marito malato di Alzheimer; Nunzia, in delirio tra i suoi crocifissi, trova sempre il tempo per estorcere pettegolezzi e per concedersi i peccati che riesce ad arraffare. I loro desideri sono palliativi al grande sconforto dell’indifferenza che suscitano. Sono ignorate da un mondo a misura di giovinezza, un mondo incarnato dalla frastornante vicina del secondo piano, Carmela, cui Wilma prova a chiedere maggiore educazione e rispetto delle regole. Ma niente, quella continua a riderle in faccia. Le vecchie sono abituate a non ricevere considerazione, ragion per cui, quando improvvisamente l’esistenza le costringe a una svolta forzata, osano quello che non hanno mai osato fare e rompono tutti i tabù. Così, come tre parche potenti che inseguono disperate lo scoccare del loro tempo, nell’ombra filano i destini di chi ha tentato di metter loro i bastoni tra le ruote…Dopo la fortunata trilogia della Guerrera, Marilù Oliva racconta una storia irresistibile di amicizia, solitudini, rivincite e desideri inconfessabili, tra sorrisi amari e atmosfere noir.
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Una storia sopra le righe, insolita, capace di suscitare reazioni contrastanti: è la lettura alla quale si è dedicato il club del libro Liberamente nel corso del mese di gennaio. "Le sultane" di Marilù Oliva Elliot edizioni è un romanzo che esce fuori dagli schemi, capace di colpire mettendo il lettore di fronte a scene che potrebbero essere definite grottesche. Personalmente l'ho adorato, proprio per il suo voler portare il lettore a capire i propri limiti di accettazione. Del gruppo di lettura c'è, invece, chi ha ritenuto un evento in particolare "stonato" con il resto della storia, una forzatura. Mentre altri lo hanno trovato perfettamente inserito e inevitabile. Non entro nel merito per non rovinare a nessuno la lettura, però questo ancora una volta sottolinea la bellezza del confronto e di come anche il lettore faccia suo un romanzo, lo interiorizzi e ne tragga le conseguenze.Mi sono piaciute le protagoniste, tre anziane amiche che vivono in un piccolo gruppo di case popolari a Bologna, e l'attenzione che l'autrice ha dedicato alla descrizione di ognuna di loro. Tanto che chiudi il libro con una certezza: Nunzia, Wilma e Mafalda le hai conosciute intimamente, come se non fossero state solo personaggi di carta, ma reali. Applauso anche per la scelta di dare ampio spazio ai personaggi secondari, di analizzarli e dotarli di un bagaglio emotivo e culturale. Aspetto che non sempre trovo nei libri.
Linguaggio, ritmo e dialoghi perfetti e brillanti.
Buona lettura!
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