16^ tappa del Blogtour di Apostasia

Buona domenica a tutti, oggi con gioia ospito la 16^ tappa del Blogtour di Apostasia. Ecco a voi la mia recensione e l'intervista all'autrice Marie Albes





"Chiara", ansimò portandosi la sua mano al petto. "Ogni volta che avrai paura, ricordati come batte ora il mio cuore. Ricordati della paura che ho io stesso di sbagliare, rischiando in tal modo di perderti per sempre". Così Chiara sentì il cuore di Josè tremare proprio come il suo, e avrebbe quasi pianto di gioia in quel momento, se non fosse stata tanto in pace con la vita, cullata dalle parole vibranti di Josè.


Apostasia 
Di Marie Albes

Trama
Non si muore per amore, siamo progettati per sopportarlo. 

Chiara affronta la sua vita con il sorriso: sono ormai dieci anni che vive in un piccolo convento nelle campagne fiorentine dove il tempo pare essersi fermato, e la fede che l'ha spinta a prendere i voti sembra crescere come un fiore in primavera. 

Ma ecco che un giorno arriva José Velasco – giovane spagnolo venuto in Italia per scoprire il segreto che tormenta la sua famiglia da anni – e per la prima volta Chiara sente qualcosa palpitarle dentro al petto, un sentimento profondamente sbagliato per una ragazza che indossa un velo come il suo. 

Così l'amore inizia il suo gioco di sguardi, e mentre José è costretto a lavorare nelle campagne intorno al convento per riuscire a indagare sul proprio passato, Chiara passa le giornate aspettando l'ora di lezione che trascorre con lui, per insegnargli una lingua che in realtà José conosce già abbastanza bene. 
Nel frattempo l'estate scivola via, lasciando che Chiara e José continuino a inseguirsi a vicenda, ormai incapaci di ignorare ciò che li invade, ma allo stesso tempo impauriti da un vincolo che rappresenta qualcosa di più pericoloso di un semplice voto monastico. 
E se la religione fosse più forte dell'amore? 
Il libero arbitrio forse esiste veramente, ma è qualcosa di molto fragile.


***
Ho letto Apostasia in due giorni, rapita da una storia che ho trovato avvincente, ma anche delicata. Avvincente perché vieni risucchiata dal mondo di Chiara e Josè, ti senti parte di quello che gli accade, provi empatia per loro e per quel sentimento che cresce senza che se ne vogliano accorgere. Delicata perché parla di un argomento difficile, di un amore proibito, di religione, ma lo fa in punta di penna e scopri alla fine molta più fede in una scelta difficile e diversa che in tante persone che invece si nascondono dietro a un abito.
La storia poteva essere rischiosa, parlare di un sentimento sbocciato fra una suora e un marinaio poteva portare l'autrice Marie Albes a commettere un passo falso. Invece tutto fila liscio, c'è un percorso, ci sono delle motivazioni,  i dubbi, i sensi di colpa. Tutto si incastra alla perfezione creando un libro scritto bene, con una delicatezza rara.
I suoi personaggi sono credibili e di quelli che si creano un posto nel cuore del lettore per poi non lasciarlo più.
Di Chiara mi è piaciuta la purezza, ma anche l'incredibile forza che dimostra nel corso della storia. Ci fa ricordare come, nonostante l'esistenza ci porti a volte a dover scalare delle montagne, le difficoltà possano essere superate.
A Josè invece attribuisco la spensieratezza e la voglia di vivere, affrontare la vita con un sorriso non è da tutti, ma lui quasi sempre ce la fa.
Di altri due vi parlerà Marie, ma staremo molto attente perché il rischio spoiler è piuttosto elevato. Vi posso solo dire che alcun li ho proprio odiati, per altri invece, come per Chiara e Josè, ho lasciato un posticino libero nel mio cuore.
È vero quello che dice Marie quando afferma che il suo è un romanzo color amaranto, perché la storia d'amore fra una donna e un uomo non può essere rosa, ma deve riflettere una maturità e un intensità che solo un colore vivo e pieno possono rappresentare.
Ho incontrato Marie a Genova alla Feltrinelli, per berci una cosa e fare due chiacchiere. Alla fine ci siamo ritrovate sedute su due seggiolone nel reparto bambini a parlare di libri, vita, fede con un'intensità che trovi solo in persone dall'animo grande. E se questa profondità si rispecchia nei suoi libri, è ben evidente quando si passa un'ora in sua compagnia.




Ecco dove Marie ed io abbiamo fatto due chiacchiere 

Chi è Marie Albes?
Intanto non si chiama così, ma questo è uno pseudonimo molto personale scelto perché legato ad una persona che era molto importante per me. Nella vita lavoro con i fiori, come grafica e scrivo.

Quali sono le tue più grandi passioni?
I libri e la natura, che emerge in tutti i miei libri.

Quando scrivi?
Quando mi viene l'ispirazione, magari mi segno solo delle frasi o delle parole su un taccuino che poi metto assieme.Al termine della stesura rileggo diverse volte il romanzo - l'editing è la parte più noiosa della scrittura, almeno per l'autore stesso - e quando sono sicura di ciò che ho scritto, o quasi, faccio sempre rileggere tutto a qualcuno: il parere di una persona esterna è importantissimo. Quando ho iniziato questa avventura, i miei beta - reader erano degli amici, poi ho conosciuto diverse blogger e alcune di loro hanno partecipato alla lettura.

Sei credente?
Sono agnostica, ma ammiro molto le persone che hanno fede. Io sono molto concreta, credo a quello che vedo, però il semplice sbocciare di un fiore è una di quelle cose che ti fa per forza porre delle domande

Chiara nel corso del romanzo fa un percorso di crescita, anche tu lo hai fatto?
È nelle difficoltà della vita che incontri il tuo vero io, che scopri te stessa e la forza che hai. Chiara vive in una bolla, quando incontra Josè deve fare una scelta se rimanere in quella situazione o scoprire la vita. Io nella mia esistenza sono cambiata e chissà ancora quanto lo farò. Non si smette mai di imparare.

Parliamo un po' dei personaggi secondari di Apostasia. Partiamo dalla Badessa, a chi ti sei ispirata?
È un insieme di tante persone che conosco. Fa parte della famiglia di Chiara, non di quella da cui nasce, ma quella della vita che ti crei nel corso degli anni e che si allarga per accogliere nuove persone. Per la protagonista la madre superiora ricopre bene la figura materna.

Un altro personaggio che mi ha colpita è quello di suor Costanza, l'antitesi di Chiara,  cosa ci dici di lei?
È l'emblema dell'invidia e del fatto che non è detto che le persone religiose siano per forza buone.  Io in genere li divido in due categorie: i religiosi d'animo e quelli che indossano una maschera e credono per sentito dire. Non è detto che Costanza perché indossa il velo sia brava, e che Chiara che invece ha il velo ma s'innamora sia cattiva. Costanza segue fermamente le regole è ligia al dovere, ma invidia Chiara che invece si ribella ma è pura d'animo.

Tre aggettivi per descrivere Josè
Solare, sensibile e altruista

Tre aggettivi per descrivere Chiara
Ingenua, forte e orgogliosa

Prima di salutarvi lascio la parola a Marie per comunicarvi un appuntamento
Intanto ringrazio i lettori e i blogger, poi vi segnalo che farò una presentazione di Apostasia il 16 aprile a Genova alle 17,30, per maggiori dettagli vi rimando alla pagina facebook.
Ecco le prossime tappe del blog tour:



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Book trailer

2 commenti :

  1. Me la sono letta tutta, come quasi fossi seduta lì con voi a chiacchierare...

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    Risposte
    1. :) Dovevi esserci ieri per la presentazione a Genova… bellissima! Devi leggere questo libro, credo proprio che ti potrebbe piacere. Un bacino mamma yoga <3 e grazie per essere passata di qui

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