I diari delle streghe

"L'amore proibito era questo, era avere un desiderio fortissimo, provare sensazioni meravigliose, e sapere che erano sbagliati. Sentì Adam che si scostava leggermente da lei. Lo guardò, e capì che anche lui era sopraffatto da quella situazione"



Grazie ad un'offerta della Newton Compton Editori mi sono fatta tentare da I diari delle streghe. In pochi giorni li ho letti tutti (sono sei), tranne l'ultimo che dovrebbe uscire tradotto in italiano a maggio.
I libri raccontano la storia di un circolo formato da 12 streghe (sia ragazze che ragazzi) raccontato dal punto di vista dell'ultima che è entrata a farne parte: Cassandra. 
Non ho trovato similitudini con Harry Potter (di cui sono un'orgogliosissima fan), piuttosto credo che l'autrice (che per i primi quattro volumi é la stessa della fortunata saga I diari del vampiro) abbia preso spunto dalla corrente spirituale Wicca,  dalla venerazione della madre terra, farcendo il tutto con rimandi al passato  e in particolare al periodo del processo alle streghe di Salem.
La magia è la protagonista assoluta di tutti i libri: incantesimi, pietre, erbe e divinazione la fanno da padroni. Intorno al mondo dell'occulto, e non il contrario, si svolgono le esistenze dei protagonisti, fra libri delle ombre, nemici da combattere, lutti, anime gemelle e tradimenti. 
Sullo sfondo, la scuola e la normale vita degli adolescenti.
Mi è piaciuta la varietà dei personaggi, il loro non dover essere buoni a tutti costi, aspetto che li ha resi decisamente più umani. Ho trovato i primi quattro libri molto scorrevoli ed è stato interessante ricordare com'era la vita dei ragazzi nel 1992 senza cellulari o internet. Dal quinto, sarà stato il cambio di scrittrice (qui la spiegazione) o l'ambientazione contemporanea, ma non ho provato lo stesso interesse per la storia.

Consigliato a chi, come la sottoscritta, non si è perso una puntata di Streghe o ha apprezzato il film Giovani streghe.
Sulla saga è stata basata anche una serie televisiva The secret circle

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