Recensione: Tu non sei i tuoi genitori di Maria Beatrice Alonzi





La recensione di Tu non sei i tuoi genitori di Maria Beatrice Alonzi pubblicato da Sperling & Kupfer. Ringrazio la casa editrice per la copia  e per la possibilità di intervistare Maria Beatrice: è stata una chiacchierata molto ricca di spunti di riflessione, profonda e chiarificatrice.  Ecco la mia recensione.




Titolo: Tu non sei i tuoi genitori
Autore: Maria Beatrice Alonzi
Editore: Sperling & Kupfer



TRAMA

Gli altri ti sembrano sempre migliori di te, più fortunati. Non riesci a integrarti, ma vorresti. Mangi male, non hai abbastanza denaro, le tue relazioni gravitano intorno a qualcuno che spesso è o si rivela sbagliato: mentre gli altri trovano l’amore, tu ti senti sempre fuori posto, incapace di essere felice e incapace di capire perché. Stai male, ma non sai perché. Sei come sei, ma non sai perché. Sono gli altri o sei tu il problema? Te lo chiedi, e non sai più cosa pensare. Questo libro serve a spiegartelo, a rispondere a tutte le tue domande. Serve a mostrarti come stanno le cose e a farti vedere come invece potrebbero essere. Oltre il senso di colpa. Oltre il desiderio di piacere a tutti. Ci sono ostacoli che non ti appartengono, che qualcuno ha messo lì, senza volerlo, e che ti impediscono di essere felice. Continuano a farti perdere tempo, occasioni, progetti e amore. Grazie a questo libro riconoscerai tutti questi ostacoli e, dopo averli visti, potrai liberartene, e salvarti. Salvarti, per essere felice.
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RECENSIONE

Ci sono libri che vanno letti, assorbiti, poi presi nuovamente tra le mani per scavare ancora di più, per farci andare ancora più nel profondo, alla ricerca di noi!

Tu non sei i tuoi genitori” di Maria Beatrice Alonzi è esattamente quel genere di libro. Un manuale, un porto sicuro, ma anche un abbraccio caldo che ti accoglie e ti fa capire molto di te.

Perché quello che si percorre - sin dalla prima pagina - è un cammino irto di ostacoli che si possono affrontare, ma è bene sapere che è necessario portarsi dietro tutto il proprio bagaglio e che, lungo le pagine, si dovrà affrontare tutto con tanta consapevolezza e un po’ di coraggio, armati dal bisogno di capirsi e di capire gli altri. Con la voglia di andare nel profondo, anche in quei luoghi che possono fare paura. E che lo fanno par tante ragioni: note oppure no, magari rimaste sotto strati e strati protettivi. Magari “dimenticate” per proteggersi.



Ci vuole coraggio a guardarsi dentro, a pensare al proprio passato, a capire che esseri umani siamo.
Se devo dire la verità il mio coraggio più grande è stato soprattutto quello di capire che genitore sono, cosa faccio e dico, e in che modo quello che faccio e dico potrebbe ricadere sui miei figli.
Lì mi sono tremate le ginocchia. Perché so quanto le parole, i gesti e le aspettative degli altri possano fare male. Però pensavo di essere risolta come figlia. E invece no. Avevo ignorato le crepe più profonde. Non le avevo viste.
Quindi ripartirò da capo, rifarò il viaggio, mi sento sicura all’idea perché questo libro è un luogo sicuro e Maria Beatrice mi tiene per mano.




È un libro prezioso, di quelli che dovrebbero leggere tutti. È una mappa che ci conduce alla scoperta di noi, di chi siamo e perché.
È un regalo che ci si può fare e fare alle persone che si amano, perché gli si dona la libertà, la consapevolezza, la ricerca interiore. E alla fine le spalle saranno più leggere, il bagaglio anche. Che incredibile privilegio “solo” leggendo un libro.
Ho potuto fare una chiacchierata con Maria Beatrice Alonzi e ringrazio la casa editrice per questa bella opportunità. Per prepararmi ho buttato giù due pagine fitte di appunti, domande, riflessioni. E di quello abbiamo parlato, riuscendo (io) ad acquisire sempre maggiore consapevolezza di ciò  che avevo percepito nel corso della lettura del suo manuale.
Parola dopo parola sono riuscita a mettere in  ordine i pensieri e comprendere quanto grande e importante sia l’impegno per la divulgazione sulla salute mentale che fa Maria Beatrice. Ho riflettuto a lungo su quanto il cammino di tutti noi sia lungo e non sempre facile: ogni persona ha bisogno di scavare dentro di la sé di oggi e quella del passato, ed è incredibile quanto possa emergere.

Quindi grazie Bea (come se fossimo amiche, sì, perché mi hai dato tanto e io ti ho restituito tutte le mie inquietudini, le mie paure, i miei sensi di colpa che poi colpa non sono, ma che vanno chiamati responsabilità)
E grazie alla casa editrice per questa lettura di me. 

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