Oggi la recensione di L'estate della mia rivoluzione di Angelica Grivel Serra, Mondadori.
Le altre recensioni del review party le trovate A spasso coi libri, Esmeralda viaggi e libri, Rachel Sandman Author, Bookspedia, Il regno dei Libri, In punta di carta.
Autore: Angelica Grivel Serra
Editore: Mondadori
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TRAMA
Luce ha diciassette anni e vive con l'adorata madre Valeria in una grande casa sul mare di Cagliari, coccolata dall'amore incondizionato di una famiglia quasi tutta al femminile. Baciata dalla bellezza e da un'intelligenza fuori dal comune, a scuola riesce senza troppi sforzi ma non ha grandi rapporti con i coetanei. A dire il vero, non assomiglia per niente agli adolescenti che la circondano. Perché Luce, nella sua età e soprattutto nel corpo di una ragazza della sua età, non si sente per niente a proprio agio. È come se appartenesse a una declinazione diversa della stessa specie, come fosse fuori sincrono. A differenza dei suoi compagni, infatti, non riesce ad accettare le asperità della metamorfosi, a gustarne la forza e a coglierne tutto il potere. Al contrario, l'immagine che le viene quotidianamente restituita dallo specchio, quel corpo che muta e che la sorprende ogni giorno con particolari nuovi e non richiesti, non la rappresenta. Non più. Le è estranea, sconosciuta, nemica. Un'immagine lontana da come si sente realmente, nel profondo. Ma l'estate che sta per vivere, con gli incontri che costelleranno questa stagione pigra e suadente, potrebbe sorprenderla, offrendole la possibilità di affrontare l'atroce senso di sospensione e incertezza che la avvince, e di compiere quei primi indispensabili, goffi eppure rivoluzionari passi che, pacificandola con il passato, potrebbero permetterle di abbracciare un futuro carico di promesse.
Recensione
Un'estate di transizione e di passaggio da un tempo che è stato a lungo sospeso per trasformarsi in un fiore che sboccia. Con L'estate della mia rivoluzione Angelica Grivel Serra, attraverso un linguaggio volutamente sofisticato e uno stile molto analitico, ci mostra il "risveglio" di Luce.
Luce è una ragazza diversa, per tante ragioni. Non ama la compagnia dei coetanei preferendo quella della madre o di altri adulti, sembra essere finita per errore nell'età sbagliata, ma nonostante sia profondamente matura e donna dal punto di vista intellettuale, il suo corpo è rimasto imprigionato alla fanciullezza.
Nonostante i 17 anni il menarca non è arrivato, il suo fisico da sottile e privo di curve si è fastidiosamente trasformato, le sue ciglia sono cadute. E queste ultime sembrano quasi un simbolo di quel tempo sospeso, di quel rito di passaggio fragile, eppure potente, dall'infanzia all'età adulta.
Ma, in fondo, per me non poteva essere altro che una definitiva conferma del nostro appartenere a due declinazioni diverse della stessa specie: io sono una fuori sincrono.
È il rapporto con la madre, con quella donna tenace, forte, che l'ha cresciuta da sola, uno dei fulcri portanti della storia.
Un legame profondo che l'autrice ci sottolinea spesso, che ci fa vedere anche dal punto di vista degli altri come un legame troppo stretto: perché prima o poi bisogna lasciare il nido, confrontarsi con altri, affrontare il mondo. E se da una parte Luce fa tenerezza, perché fermamente convinta del fatto che la sua vita vada bene così, costruita su quelle abitudini che tanto la fanno stare bene, dall'altra ci rendiamo conto che per crescere bisogna iniziare a "camminare da soli".
Quale rivoluzione stai imbastendo al momento?
Niente, zio, squassata dagli ormoni
Una madre docente di greco, uno zio affettuoso e attento, una nonna custode di tutta quella bellezza riservata solo a loro, fatta di storie e di ricordi, Adriana il contrappeso nella vita di Luce. Sono gli adulti con i quali lei non esita a confrontarsi. In particolare è dagli attriti (blandi) con Adriana che Luce trova la spinta per iniziare a guardare la vita con un altro sguardo. Migliore amica della madre, ha quella durezza che a Luce è mancata a causa della morte prematura del padre. Sarà lei a farle vivere la scintillante, e a tratti anche decadente, estate romana, uno spicchio di mondo in un'esistenza che si svolge sempre uguale a se stessa.
Non so come ciascuno viva la propria adolescenza, ma probabilmente tu hai un modo di essere giovane diverso dagli altri. Basta accettarlo
Noi lettori assistiamo al cambiamento, lieve ma costante, di Luce. Al suo prendere atto di un processo irreversibile, di quel corpo che poi piano piano torna ad essere familiare, della fine di un tempo troppo a lungo sospeso. Luce sboccia nel dolore e negli incontri. Resterà sempre quella giovane donna con la mente troppo matura per la sua età, ma quella che ci narra Angela Grivel Serra è davvero l'estate della sua rivoluzione.
Quello che sento costantemente è la presenza di un'innata adulta in me, una coscienza consapevole che mi abita e rende il mio sguardo maledettamente desto e denso. Quasi una condanna
Il linguaggio che utilizza l'autrice è volutamente ricercato, a tratti obsoleto, troppo aulico. Ci si deve abituare a uno stile così complesso, ricco, che appare quasi come un esercizio di stile. Una sfida per il lettore, che l'autrice sembra guardare negli occhi chiedendogli di andare oltre per superare la barriera di parole ormai desuete per arrivare comprendere meglio Luce. Perché anche le parole sono una metafora potente della distanza tra Luce e il mondo.
Perché leggerlo → Perché è un romanzo profondo sul divenire donna, sull'abbandonare il momento più bello della vita per diventare una donna.
Buona lettura!
Grazie per avermi fatto scoprire questo libro e la sua meravigliosa autrice. Al contrario di quanto sostieni, il linguaggio e la splendidezza del suo stile mi hanno resa completamente dipendente dalla sua scrittura, dalle sue analisi così schiette, appassionate e cristalline. Un romanzo imperdibile!
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