Naturalmente no, deve essere molto più strutturato, ricercato e chiaro.
Ecco le differenze tra quello che diciamo e come dovremmo scriverlo.
Grazie al mio lavoro, mi passano sotto gli occhi molti manoscritti. A qualunque genere appartengano, che siano scritti da penne femminili o maschili, da ragazzi o da autori più grandi, laureati o no, hanno tutti (o quasi) in comune lo stesso fattore: l’uso erroneo del linguaggio.
Il linguaggio è fondamentale nella vita dell’Uomo perché è attraverso l’uso delle parole (ma non solo) che si comunica con il resto del mondo. Ancor di più, se vogliamo comunicare attraverso un testo scritto.
Ma attenzione! “Scrivere” è diverso da “parlare”. Il linguaggio che usiamo (o dovremmo usre) in un testo scritto deve essere molto più strutturato rispetto a quello che usiamo tutti i giorni parlando con la mamma, un amico o il barista sotto casa.
Vediamo alcune differenze fondamentali:
Il linguaggio, quindi, è formato da parole che disponiamo secondo un certo ordine grammaticale e sintattico, creando frasi che abbiano forma corretta e senso compiuto. Ma spesso, ciò che “ha senso” nel parlato, stona terribilmente sulla carta.
È importante, perciò, fare molta attenzione al linguaggio che si usa in un testo scritto (e, per testo scritto, non intendo sms e messaggi istantanei).
- Non usate troppe frasi fatte e modi di dire;
- Non usate troppi morfemi del tipo ehm, uhm, mmm, ecc.;
- L’uso eccessivo di ???!!! non aggiunge enfasi all’espressione di stupore che vorreste rendere. Bastano ?! o ?!?;
- Non abusate delle maiuscole per indicare un urlo: basta “raccontarlo”;
- Le parolacce lasciatele ai film e agli accidenti di tutti i giorni: abusarne non rende il vostro testo più “vero”;
- Valutate bene le parole che utilizzate e chiedetevi se in un romanzo possono andare bene o se sono solamente proprie del vostro modo di parlare;
- Non ripetete gli stessi concetti o le stesse descrizioni venti volte (tre sono già troppe): se li avrete spiegati in modo efficace, il lettore li ricorderà;
Un aiuto potrebbe essere quello di leggere ad alta voce il proprio elaborato e, soprattutto, farlo leggere ad altre persone, possibilmente abituate ad aver a che fare con le parole (per dire, l’amica o la zia di turno, non fanno testo...).
Buone scritture e buone feste!
Il linguaggio è fondamentale nella vita dell’Uomo perché è attraverso l’uso delle parole (ma non solo) che si comunica con il resto del mondo. Ancor di più, se vogliamo comunicare attraverso un testo scritto.
Ma attenzione! “Scrivere” è diverso da “parlare”. Il linguaggio che usiamo (o dovremmo usre) in un testo scritto deve essere molto più strutturato rispetto a quello che usiamo tutti i giorni parlando con la mamma, un amico o il barista sotto casa.
Vediamo alcune differenze fondamentali:
È importante, perciò, fare molta attenzione al linguaggio che si usa in un testo scritto (e, per testo scritto, non intendo sms e messaggi istantanei).
Alcuni consigli utili:
- Non usate troppe frasi fatte e modi di dire;
- Non usate troppi morfemi del tipo ehm, uhm, mmm, ecc.;
- L’uso eccessivo di ???!!! non aggiunge enfasi all’espressione di stupore che vorreste rendere. Bastano ?! o ?!?;
- Non abusate delle maiuscole per indicare un urlo: basta “raccontarlo”;
- Le parolacce lasciatele ai film e agli accidenti di tutti i giorni: abusarne non rende il vostro testo più “vero”;
- Valutate bene le parole che utilizzate e chiedetevi se in un romanzo possono andare bene o se sono solamente proprie del vostro modo di parlare;
- Non ripetete gli stessi concetti o le stesse descrizioni venti volte (tre sono già troppe): se li avrete spiegati in modo efficace, il lettore li ricorderà;
Un aiuto potrebbe essere quello di leggere ad alta voce il proprio elaborato e, soprattutto, farlo leggere ad altre persone, possibilmente abituate ad aver a che fare con le parole (per dire, l’amica o la zia di turno, non fanno testo...).
Buone scritture e buone feste!
- Annalisa -
Che bel post con tanti consigli, grazie!
RispondiEliminaFelice che ti sia piaciuto!
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