C’era poi quello che su un muro di Genova aveva scritto “Basta scritte sui muri di Genova”.
Repertorio dei matti della città di Genova
a cura di Paolo Nori
Marcos y Marcos
Trama
Una volta ero a Genova per fare un seminario di letteratura e a me a Genova, non so perché, la gente, mi sembra tutta un po’ squinternata, e ai ragazzi che facevano il seminario, quando ho letto dei pezzi dal Repertorio dei pazzi della città di Palermo, di Roberto Alajmo, ho chiesto “Ma perché non fate il Repertorio dei pazzi della città di Genova?”. Il giorno dopo son tornato a Bologna, e a guardarmi intorno, a Bologna, ho pensato che anche a Bologna c’era pieno di squinternati, e mi son chiesto “Ma perché non facciamo il Repertorio dei matti della città di Bologna?”. Il giorno dopo son stato a Milano, da quelli di Marcos y Marcos, e intanto che mi guardavo intorno, in metropolitana, pensavo che anche a Milano c’era pieno di squinternati, e che si sarebbe potuto fare anche il Repertorio dei matti della città di Milano e quando sono arrivato in casa editrice ho proposto la cosa a Marcos y Marcos […]. Allora poi, con l’autorizzazione di Alajmo, abbiamo cominciato a fare dei seminari e abbiamo fatto il seminario per il Repertorio dei matti della città di Bologna, di Milano, di Torino, di Roma, di Cagliari, di Parma e di Livorno e il seminario per il Repertorio dei pazzi della città di Andria, e dei matti della città di Reggio Emilia, della città di Lucera e della Capitanata e della città di Genova, e faremo quelli della città di Padova, di Messina, di Cervia e Ravenna, forse, e son venuti fuori o verranno fuori questi libretti che sono o saranno tutti come una guida dei ristoranti o degli alberghi, e sono o saranno però anche dei piccoli libri di storia, di una storia laterale e insignificante ma che a noi interessa. E i partecipanti a questi seminari, la cosa che hanno dovuto fare, e che dovranno fare quelli che ancora non l’hanno fatta, è rinunciare al proprio stile per fare un libro scritto da una ventina di persone diverse che scrivono tutte nello stesso modo, come se fossero dei cronisti medievali ma dei cronisti medievali che raccontano quello che succede oggi che non è una cosa semplice, da fare. (Paolo Nori)
Il Repertorio dei matti della città di Genova è stato scritto da: Edoardo Cavazzuti, Emilia Cesiro, Michele De Negri, Olimpia Di Stefano, Limbania Fieschi, Federica Kessisoglu, Dimitri La Rosa, Clara Negro, Clara Oliveri, Luis Poluzzi, Loreana Sciutto, Marianna Soffiantino, Elisa Traverso, Marta Traverso.
Ho scoperto questo libricino, Repertorio dei matti della città di Genova di Paolo Nori, durante una fiera dell’Editoria. È uno di quei libricini che coglie immediatamente l’attenzione del lettore. Per la sua copertina? Per il titolo? Non saprei. Fatto sta che mi ha incuriosita. Per un motivo o per l’altro, però, quel giorno non l’ho acquistato. Non ho fatto in tempo. Un po’ di giorni dopo, spulciando, come faccio assiduamente, la libreria di mio padre, ecco che sbuca davanti ai miei occhi. Era destino che ci rincontrassimo.
C’era una che, siccome era a dieta, mangiava la focaccia solo a piccoli pezzi
Questo libro è nato da un progetto portato avanti da Paolo Nori in diverse città d’Italia, ospitato, per quanto riguarda Genova, in uno dei corsi di scrittura tenuti presso Officina Letteraria, associazione culturale genovese attiva in ambito culturale, letterario, in particolare.
In vico dell’Amore Perfetto ci vivono le bagasce
Sono piccole frasi, scorci della città e della provincia genovese, che chi li abita, li vive, non può far a meno di visualizzare e sorriderne, scoprendo aneddoti mai ascoltati prima o riconoscendo personaggi incrociati almeno una volta per le strade cittadine. A me è successo.
A Pra’ c’era il casello dell’autostrada, ma l’avevano chiamato Genova Voltri.
A Pra’ c’era il porto per i container, ma l’avevano chiamato VTE: Voltri Terminal Europa.
A Pra’ era arrivata la Costa Concordia, ma tutti i giornali dicevano che era approdata nel porto di Voltri.
A Pra’ tra casello autostradale, terminal container e Costa Concordia avevano perso la pazienza e avevano scritto al presidente della repubblica.
Anche a Quarto c’era il casello dell’autostrada, ma l’avevano chiamato Genova Nervi e non si era lamentato nessuno.
Spicchi di ironia, di sarcasmo, che fanno anche riflettere, oltre che sorridere.
C’erano quelli che avevano fatto manovra pensando ad altro, ma stavano guidando una motonave da quaranta tonnellate
Ma anche eventi disastrosi, tragedie vissute sotto casa che irrompono come una coltellata tra una risata e l’altra a farci tornare alla mente brutti ricordi che i genovesi non dimenticheranno mai.
Una era la Tullia dell’Acquasanta. I ragazzini la conoscevano tutti. Era quella che se le passavi davanti a casa e non era in buona, ti rincorreva con l’accetta
Un repertorio di personaggi, luoghi, situazioni, eventi che fanno parte di Genova e dei genovesi, delle strade e del sangue di questa città, così ricca di sfumature che non basta una vita per vederle tutte.
Un libricino da leggere con calma, senza fretta, assaporando ogni frase, con gli occhi e con la mente. Per ridere, ricordare, pensare.
C’era uno che sperava di arricchirsi scrivendo per il Repertorio dei matti della città di Genova
- Annalisa -
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