Recensione: Il buio ha il suo odore

«Chi era Alisa prima che il buio le facesse paura?»


Il buio ha il suo odore
di Cinzia La Commare

Trama
Alisa è una ragazza disillusa dalla vita, impaurita dalle ombre del passato e poco disposta a fidarsi del prossimo. Approdata tra le montagne della Valle d’Aosta, ha deciso di dedicarsi unicamente al suo lavoro dietro al bancone di un bar, evitando categoricamente qualsiasi individuo di sesso maschile. Fatta eccezione per Daniele, l’unica persona capace di distrarla dall'angoscia che da anni l’attanaglia.
Le sue resistenze però sono destinate a subire un duro colpo, quando Andrea Corti, e i suoi indisponenti occhi blu, si materializzano dal nulla dall'altra parte del bancone. Un uomo assolutamente deciso a non voler demordere, e per nulla spaventato dall'apparente corazza impenetrabile che Alisa ha costruito a fatica nel tempo. Andrea farà di tutto per dimostrare ad Alisa che quella freddezza è solo apparenza, che il desiderio che lui sente per lei non è affatto a senso unico, e per farlo, si avvarrà delle più astute strategie di seduzione.
Alisa cederà al fascino indiscusso di Andrea, o il passato che nasconde finirà per mettersi di mezzo ancora una volta?
Una storia di intrecci, inganni e segreti. Un passato burrascoso da celare e quella bruciante passione difficile da tenere a freno. 


Se un romanzo ti lascia con la voglia matta di leggere il seguito è un ottimo libro, perché significa che in quella storia ci sei entrata dentro anima e corpo, che quei personaggi sono diventati tuoi amici (o nemici), che gli eventi ti hanno coinvolta al cento per cento.
Così è accaduto con Il buio ha il suo odore primo volume di una duologia firmata da Cinzia La Commare, che riesce ancora una volta a superare se stessa e a raccontarci una storia che mescola elementi importanti e a suscitare spunti di riflessione: come la tratta di donne bianche attirate con la promessa di un lavoro e poi fatte prostituire, come i danni psicologici che lascia la violenza, come la paura e gli attacchi di panico, mali che opprimono quelli che devono fare i conti con la Sindrome Post Traumatica da Stress. 



Cinzia ci dipinge un mondo fatto di violenza, dove il sesso è sottomissione e degradazione per Alisa, la protagonista di questo romanzo. Una storia a tratti cruda, come quando racconta dello stupro, di rapporti a cui la protagonista si sottopone per paura e dovere. Una storia che ci fa guardare in faccia il dolore e le sue tantissime sfumature. Ma che ci regala anche il briciolo di speranza che, nonostante il dolore, si possa e si debba rinascere.

Mentre Alisa è una donna che mostra al lettore tutti i pezzi in cui è stato frantumato il suo cuore, che si nasconde dietro una corazza apparentemente solida, Andrea è un mistero e lo rimane fino all'ultimo. Un mistero affascinante, impacchettato in un corpo e in un fisico stupendi, ma comunque un enigma da risolvere.



Cinzia ha uno stile poliedrico: passa da momenti di grande emotività, alla tensione della violenza, fino all'analisi psicologica con grande capacità e senza intoppi. Tutto questo rende Il buio ha il suo odore un libo scorrevole, dove tutto fila liscio e veloce verso l'ultima pagina. E poi si resta lì ad attendere di avere tra le mani il prossimo volume e far luce sulle tante domande...


Buona lettura

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