«Solo chi muore resta uguale»
Mariani e il peso della colpa - Indagine a Coronata
di Maria Masella
Frilli
Trama
Le giornate si trascinano nell’apatia, quando in un campo a Coronata, sulle alture di Cornigliano, nel ponente di Genova, viene trovato il corpo di un uomo. È Alberto Delorenzo, un manager di successo scomparso da due anni. Il commissario Mariani dovrebbe indagare, ma sente la mancanza di qualcuno con cui confrontarsi, perché l’ispettrice Petri è chiusa in un ostinato silenzio e lui non vuole o non sa come smuoverla. Capisce che la sua collaboratrice si sente responsabile per la morte di Bareto… Come lui. Ma il caso deve essere risolto, l’omicida deve essere trovato. Poco per volta Mariani comincia a indagare, forse più interessato a ricostruire la vita di Alberto che a trovare chi l’ha ucciso.
«È stata la capacità di Masaccio a tenerlo inchiodato,
facendogli ritrovare sempre qualcosa di più»
Leggere la storia di Maria Masella significa lasciarsi trasportare su un terreno sconosciuto fatto di misteri, false piste, intrecci, valigette che non si trovano e opere d'arte che infittiscono il mistero.
Una trama ingarbugliata che l'autrice riesce a rendere molto semplice e reale. Perché anche il commissario Mariani, ad esempio, deve fare i conti con la burocrazia, problemi personali e idee che proprio non si vogliono far acchiappare.
Una trama ingarbugliata che l'autrice riesce a rendere molto semplice e reale. Perché anche il commissario Mariani, ad esempio, deve fare i conti con la burocrazia, problemi personali e idee che proprio non si vogliono far acchiappare.
«È strano come funzioni i ricordi. Sentendo la sua voce, l'ho rivisto.
Impeccabile e severo».
La Masella tratteggia un protagonista molto credibile e umano, talvolta fallibile, tormentato dal passato, ma anche dai problemi, un uomo che non conosce orari, dedito al lavoro. Mi è piaciuto e recupererò altre letture che lo vedono protagonista.
Lo stile è asciutto, molto pulito e scorrevole. Maria Masella ha uno stile di scrittura che va dritto al punto, non si lascia trascinare in descrizioni azzardate e metafore: quello che vuole dire al lettore è messo nero su bianco e molto bene.
Genova ne esce come una città dai mille volti, dai quartieri più eleganti a quelli più popolari, dalle colline, ai portici troppo alti di piazza della Vittoria. Una città che io amo e che mi è piaciuto ritrovare in queste pagine.
Buona lettura
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