«A volte penso che la solitudine che ho dentro finirà per esplodere lacerandomi la pelle, e altre volte dubito che abbandonarmi alle lacrime, alle urla o a una risata isterica possa essermi d’aiuto.
A volte ho un bisogno così disperato di toccare di essere toccata di sentire, che ho la sensazione di essere in equilibrio sul ciglio di una scogliera, come se stessi per precipitare in un universo parallelo dove nessuno riuscirà mai a trovarmi».
Shatter me
di Tahereh Mafi
Rizzoli
Trama
264 giorni chiusa in una cella, senza contatti con il mondo, perché Juliette ha un potere terribile: se tocca una persona può ucciderla. A tenerla prigioniera è la Restaurazione, un gruppo militare che intende usarla come arma. Scappare è impensabile, finché nella cella di Juliette entra Adam, un soldato semplice che scopre di essere immune al suo tocco. Il loro incontro è la scintilla che accende una speranza, la chiave che potrebbe aprire mille porte. Perché la vita li chiama, oltre i muri della prigione. Già pubblicato da Rizzoli con il titolo "Schegge di me".
La storia è di forte impatto, scritta con uno stile unico, forte, che trascina il lettore sin dalle prima pagine nella mente della protagonista. Imprigionata, sola, in una situazione claustrofobica, senza parlare con nessuno, senza mangiare praticamente nulla. È pazza? Me lo sono chiesto, all'inizio. Poi, la lucidità di tutta la situazione e delle reazioni che ha comportato, ha preso piano piano il sopravvento. E intanto le parole pensate sono diventate meno di quelle dette e la mente contorta di Juliette si è sbrogliata sotto i miei occhi.
Juliette che sembra così fragile ma che ha una volontà forte come una roccia, Juliette che non è mai stata toccata, mai abbracciata, mai tenuta. Juliette che è considerata un mostro, o una terribile arma. Juliette che invece cerca solo amore, comprensione.
L'autrice usa un linguaggio sorprendete, emozionale, ripete le parole due, tre, quattro volte per imprimerle nella mente del lettore. Per farci essere Juliette.
Un linguaggio che scava nel profondo dell'anima, che turba. Mafi corteggia con le parole, ci fa apprezzare uno stile intimo, dove i dialoghi interiori sono predominanti, dove l'analisi del personaggio prende la maggior parte del libro.
E la storia si dipana, così, senza alcuna difficoltà. Conosciamo questo mondo di dittatura, tortura e terrore. Scopriamo quanto sia difficile ribellarsi. Quanto la fragilità venga punita.
In questo contesto si inserisce anche l'amore, struggente, desiderato, silenzioso. C'è più passione in un libro così, dove un bacio è desiderato come un respiro, che in un erotico.
Dieci, cento, mille stelline
Amo alla follia questa autrice
Questa recensione è l'ultima tessera del Domino Letterario di novembre…. Scoprite le altre
Juliette che sembra così fragile ma che ha una volontà forte come una roccia, Juliette che non è mai stata toccata, mai abbracciata, mai tenuta. Juliette che è considerata un mostro, o una terribile arma. Juliette che invece cerca solo amore, comprensione.
«1 parola, 2 labbra, 3 4 5 dita a formare 1 pugno. 1 angolo, 2 genitori, 3 4 5 ragioni per nascondersi. 1 bambina, 2 occhi, 3 4 17 anni di paura. Il manico di scopa rotto, un paio di visi stravolti, bisbigli rabbiosi, lucchetti alla mia porta. Guardatemi, questo avrei voluto dirvi. Parlatemi ogni tanto. Trovate una cura per queste lacrime, perché mi piacerebbe respirare per la prima volta in vita mia».
L'autrice usa un linguaggio sorprendete, emozionale, ripete le parole due, tre, quattro volte per imprimerle nella mente del lettore. Per farci essere Juliette.
Un linguaggio che scava nel profondo dell'anima, che turba. Mafi corteggia con le parole, ci fa apprezzare uno stile intimo, dove i dialoghi interiori sono predominanti, dove l'analisi del personaggio prende la maggior parte del libro.
«Le persone odiose sembrano persone qualunque finché non sorridono. Finché non si voltano a guardarti e, servendosi della bocca e dei denti, non ti rivolgono qualcosa di troppo passivo persino per essere preso a pugni».
E la storia si dipana, così, senza alcuna difficoltà. Conosciamo questo mondo di dittatura, tortura e terrore. Scopriamo quanto sia difficile ribellarsi. Quanto la fragilità venga punita.
In questo contesto si inserisce anche l'amore, struggente, desiderato, silenzioso. C'è più passione in un libro così, dove un bacio è desiderato come un respiro, che in un erotico.
Dieci, cento, mille stelline
Amo alla follia questa autrice
Questa recensione è l'ultima tessera del Domino Letterario di novembre…. Scoprite le altre
L'ho adorato anche io *.*
RispondiEliminaA me era piaciuto ma non mi aveva fatto impazzire...ho intenzione di rileggerlo ora che la serie verrà continuata!
RispondiEliminaSu una cosa sono d'accordo: come l'autrice riesce a farti provare quello che Juliette sente
caspita lo voglio, lo voglio, lo voglio. Se ti è piaciuto così tanto e poi è un distopico che io amo particolarmente non ho alcun dubbio nel comprarlo. Una recensione bellissima <3
RispondiEliminaQuanto adoro tutta la serie!!!! *_* stupenda <3
RispondiEliminaAzz, anche questo è una serie? mamma mia XD non finiremo più di leggere ghghgh
RispondiEliminaperò l'argomento clou sembra toccare in profondità.. mi ispira
La trama non mi entusiasma, sarà anche che ultimamente i distopici difficilmente mi toccano, mi sembra di leggere sempre le stesse cose. Fortunatamente è solo una cosa mia xD visto che comunque negli ultimi anni va alla grande.
RispondiEliminaLa trama mi piace e non vedo l' ora di leggerlo spero di farlo al più presto!
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