"La potenziale estate più bella della mia vita, l'estate del novantaquattro… Pensavo al lei e la volevo chiamare, la volevo vedere, ma ero sempre fuori tempo, o perché lei non c'era oppure perché era troppo incazzata anche per guardarmi in faccia"
novantaquattro
di Matteo Giordano
Nativi Digitali
Trama
"Dani aveva stoppato il walkman e tirato fuori la cassetta con la compilation del suo quattordicesimo anno di vita. Con il dito si era messo a riavvolgerla: bisognava riascoltare tutto dall’inizio, di nuovo."Durante una festa di capodanno, per i tre amici quattordicenni Dani, Ste e Giamma il Novantaquattro inizia con una finestra rotta da un petardo e un due di picche clamoroso: chi ben comincia... Eppure, nella sonnacchiosa città di provincia che è un po' il loro regno, si prospetta un anno dal sapore epico, tra tornei di calcetto presi un po' troppo sul serio, "mosse Sid Vicious", professori carogne, rivalità di quartiere, bravate di ogni genere e, ovviamente, le prime disastrose esperienze sentimentali...
Il "novantaquattro" che Matteo Giordano ci racconta attraverso gli occhi di tre adolescenti è un omaggio all'Italia degli anni '90 e alle sue contraddizioni, ma chi quegli anni li ha vissuti, scoprirà che l'autore si è divertito a giocare con la Storia, immaginandosi un anno in cui il leader dei Nirvana sbaglia mira, e i risultati sportivi e elettorali prendono pieghe inaspettate... Un po' "teen comedy", un po' romanzo di formazione e un po' ucronia, "novantaquattro" è un viaggio nel tempo e nella cultura pop che entusiasmerà gli adolescenti di oggi... e di ieri.
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Ho preso la Smemo, quella del '94, una delle prime. L'ho aperta e sono tornata indietro nel tempo, a ventidue anni fa. Fa quasi male dirlo. Sembra uno scherzo. Vendidueannifa. Ne avevo 13. Mi innamoravo ogni giorno, guardavo ancora i cartoni animati, cantavo le canzoni dei Queen e la sigla di Sailor Moon, ho pianto quando è morto Kurt Cobain, ma non sapevo ancora benissimo chi fosse, conoscevo a memoria - però - tantissime citazioni sue e di Jim Morrison (altrimenti che ci scrivevo poi sulla Smeso?) stavo per diventare donna: sarebbe successo l'anno successivo, ma in quel periodo ogni mese poteva essere quello giusto. Ah e anch'io sono stata a veder il Karaoke di Fiorello.
"novantaquattro" di Matteo Giordano è stato un incredibile, inaspettato, bellissimo salto indietro nel passato alla mia adolescenza, condita di insicurezze, cambiamenti incomprensibili, un inizio di schieramento politico e un mondiale finalmente visto con gli amici. Se avete avuto dai 10 ai 17 anni in quel periodo, leggerlo sarà come fare un giro lungo il viale dei ricordi, altrimenti: mi dispiace per voi, perché essere adolescenti in quegli anni è stata una figata.
Un libro bello, scritto benissimo, che mi ha regalato anche dei piccoli sogni: un disco Nirvana - Rem, una discesa in campo disastrosa e un rigore che va a buon fine.
Dei tre protagonisti ho sentito di avere maggiori affinità con Dani, mi è sembrato quello più simile a me sul fronte sentimentale, poiché innamorato in maniera cronica e impossibile. Leggere di quel periodo esistenziale di tre ragazzi, mi ha fatto assaporare cosa potrà accadere fra una decina d'anni e vi posso giurare che non sono pronta, ma al tempo stesso mi ha permesso di confrontarmi con la me di allora e di capire come si può essere dei genitori presenti.
Giordano affronta la vita dell'adolescente con i suoi piccoli grandi drammi, con la voglia di crescere rimanendo legato alla fanciullezza, con i baci da dare che contano meno della partita della squadra del cuore e le prime volte che possono far male ai sentimenti. Il tutto scandito da una colonna sonora che mi ha fatto venire i brividi. Tanto da lascervene un pezzettino anche qui
Ecco la playlist del romanzo (e grazie di cuore alla casa editrice per la copia del romanzo). Leggetelo, non ve ne pentirete.
Prima di lasciare spazio alla musica, però, voglio mandare un bacio gigante a tutte quelle persone che hanno reso il mio Novantaquattro un anno da ricordare, a quelle che ci sono ancora, a quelle che non ci sono più e che mancheranno sempre.
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