La dolce morte
di Alessandra Alioto e Rosalba Repaci
Fratelli Frilli Editori
Trama
Villa Graziosa è una casa di riposo come ce ne sono tante a Genova. In questa comunità la morte ha una cadenza quasi quotidiana che spesso passa inosservata. Ma non per Franca, bollita nell’acqua a 50 gradi, in una vasca da bagno. Una negligenza inaccettabile dell’infermiera Angela, oppure un omicidio? Massimo De Scalzi, il Maresciallo dei Carabinieri incaricato delle indagini, ha il compito di risolvere questo mistero. Pur essendo un uomo concreto, tutto d'un pezzo, fedele alla propria coscienza e all'Arma, rigorosamente in quest'ordine, scopre che Villa Graziosa gli provoca un profondo imbarazzo, mettendolo di fronte alle proprie fragilità. In quella casa di riposo molti ospiti convivono con il loro “non senso” e sopravvivono in un limbo di inconsapevolezza. Con la guida di Gilda, la caposala con la quale De Scalzi ha instaurato un rapporto di fiducia reciproca, il Maresciallo esplora una realtà che non conosce affatto.Alessandra Alioto è nata a La Spezia nel 1966 e vive a Rapallo. Svolge la professione di Educatrice Professionale da più di vent’anni, in ambito scolastico e sociale. Adora il suo lavoro. Divoratrice di libri da sempre, scrittrice compulsiva da poco. Scrivere con l’amica, ex collega di lavoro, Rosalba, le ha dato modo di condividere con i personaggi dei loro libri un vissuto sociale proprio della vita reale.
Rosalba Repaci è nata a Genova nel 1969 e vive a Recco. Ha condiviso con Alessandra una professione legata al sociale con un'esperienza ventennale nel mondo dell'anziano. Le due amiche, complici nel guardare gli altri con un’attenzione non comune, hanno deciso di assecondare la loro passione per la scrittura, dedicandosi a raccontare storie che rispecchino i loro valori. Le sue passioni sono la lettura, il cinema e la musica italiana. Il tarlo della scrittura le ha cambiato la vita.
Insieme per Edizioni Cicorivolta hanno pubblicato il romanzo Dimmi come mai (marzo 2014).
Vi lascio con un'intervista a queste due fantastiche ragazze, che ringrazio di cuore per la disponibilità
Scrivere a quattro mani significa mettere in una storia due teste e due cuori, voi come riuscite a lavorare bene insieme e a ritrovarvi entrambe nel romanzo finito?
Scrivere insieme è molto divertente, forse non sarebbe così se scrivessimo da sole. Noi, da amiche di vecchia data, siamo sempre in sintonia. I pensieri di una sono anche quelli dell'altra e anche i nostri cuori.
Da quanto tempo scrivete assieme e qual è il vostro approccio con la scrittura? Il nostro primo approccio alla scrittura è avvenuto per caso, quando in un pomeriggio di Ottobre abbiamo preferito iniziare a scrivere una storia piuttosto che chiacchierare di libri. Quasi per scherzo è nato il nostro primo romanzo: Dimmi come mai edito da Cicorivolta
Come mai avete scelto di dedicarvi al noir? Quali sono i vostri autori di riferimento?
Anche la scelta di dedicarci al noir è stata fortuita ma, a ben vedere, entrambe siamo sempre state delle grandi lettrici di gialli e di noir. Siamo orgogliose delle nostre collezioni di gialli d'autore: Agatha Christie di Alessandra e Rex Stout con Nero Wolfe di Rosalba. I thriller americani, inglesi e svedesi (ahimé, pochi italiani) incontrano i nostri gusti.
L'ambientazione è quella di una casa di riposo, una tematica attuale e molto sociale, ma con una vittima non molto tipica della letteratura di genere. Perché? Raccontatemi le vostre motivazioni.
L'ambientazione in una casa di riposo rispecchia la nostra esperienza e formazione professionale, Rosalba ha lavorato, per molti anni, in una casa di riposo, Alessandra lavora nel sociale da più di vent'anni. Molto meglio scrivere di ciò che si conosce.
Il fatto che l'anziano non sia una tipica vittima del genere noir non ci ha neppure sfiorato: il male non controlla l'età anagrafica delle sue vittime.
Una citazione dal libro
Se saremo fortunati, le nostre passioni più vive, resistendo agli anni, ci accompagneranno fino alla fine. Come fedeli amici, ci daranno un valido conforto, restituendoci la dignità divorata dagli anni che passano.
State già lavorando a qualcosa di nuovo?
Virginia Woolf definiva la scrittura un tarlo e come tale ti entra nella mente e non se ne va più, scava, scava… chissà fino a quando. Finché ci divertiremo, scrivendo, continueremo a farlo, perciò la risposta è sì. I personaggi ce lo chiedono.
Fingete di essere alle Iene durante un'intervista doppia e ditemi qual è il miglior pregio e il peggior difetto dell'altra
Risposta di Rosalba: il miglior pregio di Alessandra è il suo essere rigorosa e tenace, compensando la mia poca capacità di attenzione, riesce a rimettermi sempre in riga. Il suo peggior difetto (ne ha talmente tanti che ho difficoltà a rispondere…) diciamo che in merito alla scrittura è molto poco ironica e troppo politicamente corretta, quindi a volte discutiamo se io voglio usare qualche parolaccia o qualche riferimento che potrebbe urtare la suscettibilità dei lettori
Risposta di Alessandra: Rosalba riesce a rendere i dialoghi molto verosimili, io sono troppo formale e questa sua capacità la giudico un grande pregio per la nostra attività di scrittrici. Come difetto, oltre alla sua distrazione, della quale accennava lei, aggiungerei che è lunatica e a volte può chiudersi dentro un ermetismo di intenti che non giova alla scrittura a quattro mani. Per fortuna, come ho già detto, la nostra amicizia di vecchia data mi aiuta a comprenderla in fretta.
L'ambientazione in una casa di riposo rispecchia la nostra esperienza e formazione professionale, Rosalba ha lavorato, per molti anni, in una casa di riposo, Alessandra lavora nel sociale da più di vent'anni. Molto meglio scrivere di ciò che si conosce.
Il fatto che l'anziano non sia una tipica vittima del genere noir non ci ha neppure sfiorato: il male non controlla l'età anagrafica delle sue vittime.
Una citazione dal libro
Se saremo fortunati, le nostre passioni più vive, resistendo agli anni, ci accompagneranno fino alla fine. Come fedeli amici, ci daranno un valido conforto, restituendoci la dignità divorata dagli anni che passano.
State già lavorando a qualcosa di nuovo?
Virginia Woolf definiva la scrittura un tarlo e come tale ti entra nella mente e non se ne va più, scava, scava… chissà fino a quando. Finché ci divertiremo, scrivendo, continueremo a farlo, perciò la risposta è sì. I personaggi ce lo chiedono.
Fingete di essere alle Iene durante un'intervista doppia e ditemi qual è il miglior pregio e il peggior difetto dell'altra
Risposta di Rosalba: il miglior pregio di Alessandra è il suo essere rigorosa e tenace, compensando la mia poca capacità di attenzione, riesce a rimettermi sempre in riga. Il suo peggior difetto (ne ha talmente tanti che ho difficoltà a rispondere…) diciamo che in merito alla scrittura è molto poco ironica e troppo politicamente corretta, quindi a volte discutiamo se io voglio usare qualche parolaccia o qualche riferimento che potrebbe urtare la suscettibilità dei lettori
Risposta di Alessandra: Rosalba riesce a rendere i dialoghi molto verosimili, io sono troppo formale e questa sua capacità la giudico un grande pregio per la nostra attività di scrittrici. Come difetto, oltre alla sua distrazione, della quale accennava lei, aggiungerei che è lunatica e a volte può chiudersi dentro un ermetismo di intenti che non giova alla scrittura a quattro mani. Per fortuna, come ho già detto, la nostra amicizia di vecchia data mi aiuta a comprenderla in fretta.
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