Alla fine dipende
di Maya Bricks
Feltrinelli
Trama
“Cambiò tutto il giorno in cui Frattaglia, il mio gatto, si sedette non del tutto accidentalmente sui miei occhiali. A sua discolpa, Frattaglia frantuma più o meno qualunque cosa su cui si siede. Ed è con quel piccolo incidente domestico che la mia vita ha fatto un doppio salto carpiato.” Può un nuovo paio di occhiali cambiare per sempre la vita di una ragazza semplice e pasticciona come Vivi? Sarà che ci vede meglio, ma all'improvviso i difetti del suo compagno si stagliano evidentissimi, insopportabili, il suo Digrignante Capo ascolta quello che ha da dire - e dall'altro capo del cubicolo La Belva, il suo compagno di disavventure lavorative, appare un po' meno acido. E sì, anche un poco più carino.
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Possono un paio di occhiali cambiare la vita di una persona dopo 13 anni? Assolutamente sì. A raccontarci come, è Maya Bricks in "Alla fine dipende" un racconto ironico su come la vita possa darci preziosi suggerimenti se siamo disposti ad ascoltarla con attenzione.
Vivi è una protagonista spassosa, una giornalista che insegue il sogno di vedere una svolta nella sua carriera. Ma non solo e, a faglielo capire, saranno proprio gli occhiali irrimediabilmente rotti dal gatto Frattaglia e poi sostituiti.
Menzione speciale per la migliore amica Maya, che si vede poco, ma la sua presenza aleggia in tutta la storia e quando entra in scena lo fa da vera diva. Inoltre il suo intervento è risolutivo, come spesso accade a tutte noi quando facciamo due chiacchiere con l'amica che ci conosce bene, per fare un po' di chiarezza nella mente confusa di Vivi. E poi la storia del mattone è divertentissima, se lo leggerete saprete di cosa parlo.
Mi è piaciuto anche che l'autrice lasci intendere che a volte basta uno sguardo nuovo sulle cose e sulle perone per faci comprendere qual è la direzione giusta da prendere! E gli occhiali sono la metafora perfetta.
Scrittura scorrevole, stile brillante e ironico. Il racconto è veloce e perfetto per una giornata in spiaggia.
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