"Mi chiamavo Susan Forbes"
di Rosalba Vangelista
Trama
"Come un corvo dalle ali di tenebra volero' da te, perché la farfalla che ero è stata data in pasto alla bestia feroce della crudeltà..." "Non credevo ai fantasmi, ma adesso so che esistono. A volte si legano a questa terra per l'eternità, cercando il breve respiro della vita che hanno perso..." Crawley (la valle dei corvi) Inghilterra… "Mi chiamavo Susan Forbes… e avevo diciassette anni il giorno in cui mi suicidai, impiccandomi al grande ramo di quercia nel cimitero di famiglia. La mia colpa? Nessuna, perché amare non porta condanna. Almeno, era questo che credevo fino al momento in cui la mia famiglia non fece uccidere l’uomo che amavo, e il bambino che portavo in grembo, legandomi come un animale alla testiera del mio grande letto in ferro battuto. Il dolore e l’umiliazione che provai in quel momento li sento ancora adesso, anche ora nel luogo in cui mi trovo. In questo limbo non vi è alcun suono, alcuna luce, è come fluttuare nel nulla, vedo e sono avvolta nella nebbia… una nebbia densa, fredda, che sa di peccato. Peccato come quello commesso da me e da Nicolas, peccato come quello commesso dalla mia famiglia, peccato come quello commesso da me stessa, che ho stroncato la vita di una ragazza che credeva che l’amore fosse qualcosa di sacro e meraviglioso." Susan ha solo diciassette anni. Susan ha solo una "colpa" quella di essersi innamorata di Nicolas Wells, il giovane prete della sua cittadina, Crawley (la valle dei corvi). Un amore clandestino che li porterà alla morte, e che Susan da un limbo ultraterreno, racconterà attraverso le pagine di questo diario di dolore…
Un racconto paranormale dalle sfumature gotiche e romantiche: "Mi chiamavo" Susan Forbes parormal novel di Rosalba Vangelista
Non mi era dispiaciuto "Le ossa del lago" della stessa autrice, anche se avrebbe avuto bisogno di una correzione di bozze più sostenuta.
RispondiEliminaSono curiosa di leggere questo!