"Era una scuola sospesa. Gli orologi erano fermi sullo stesso istante in ogni stanza come se il tempo si fosse improvvisamente arrestato alle nove e diciannove di chissà quale giorno di chissà quale anno. Come se tutto si fosse fermato in quel momento".
Riverside
di Bianca Rita Cataldi
Trama
Riverside, Regno Unito. Le quattro e mezzo di un pomeriggio qualunque. Una scuola abbandonata e cadente alla fine di Silverbell Street. Come la venticinquenne Amabel scoprirà presto, non si tratta di un edificio qualunque: al suo interno, i banchi sono ancora al loro posto e si respira, nell’aria, polvere di gesso. Tutti gli orologi, da quello al di sopra del portone d’ingresso sino al pendolo del salone, sono fermi alle nove e diciannove di chissà quale giorno di chissà quale anno. Cosa è accaduto nella vecchia scuola? Quale evento è stato così sconvolgente da fermare il tempo all’interno di quelle mura? E soprattutto, chi è quel ragazzo in divisa scolastica che si presenta agli occhi di Amabel affermando di frequentare la scuola, benché quest’ultima non sia più in funzione da anni? Tra passato e presente, Bianca Rita Cataldi ci guida in un mondo in cui gli eventi possono modificare lo scorrere del tempo, dimostrandoci che ognuno di noi ha un proprio universo parallelo col quale, un giorno o l’altro, dovrà scendere a patti.
***
Una scuola apparentemente abbandonata, un incontro improvviso in quelle aule polverose e "sospese", una strada mai vista in una città che si conosce a menadito e un incubo ricorrente. Inizia così "Riverside" di Bianca Rita Cataldi e ti trascina subito in una dimensione di inquietudine che non ti abbandona fino a un risveglio agghiacciante, che l'autrice potrebbe aver preso direttamente da uno dei miei sogni più spaventosi. Ma poi tutto cambia. Infatti la situazione da spaventosa volge a una calma apparente e porta il lettore a vivere insieme alla protagonista situazioni bizzarre. Quel leggero senso di angoscia non abbandona mai, anzi alla fine torna prepotentemente invadente e fa chiedere a gran voce il seguito. Non sono riuscita a posare il libro: l'ho iniziato e l'ho finito. Volete sapere perché?
Intanto perché la storia non ti permette di prendere fiato, devi arrivare alla fine! E questo non solo è merito di un'ottima idea di base, ma anche di una prosa ricca, studiata, che concede spazio ai dettagli e lo fa con poesia e musicalità. Bianca ci accompagna in un incubo, usando come "colonna sonora" una melodia deliziosa di sottofondo e trasforma quello che in apparenza potrebbe essere l'inizio di un horror in una storia che ci vuole portare da qualche parte e popolata di personaggi affascinati. Purtroppo non ci concede nulla di più, lascia col fiato sospeso e nuovamente in preda all'inquietudine, regalando, però, qualche tassello che fa attendere con ancora più ansia il seguito. In particolare mi ha colpita la scansione temporale piuttosto interessante, che ho trovato un dettaglio che ha più il sapore dell'indizio.
È il primo libro che leggo di questa autrice e ne sono rimasta affascinata, sul Kindle mi attendono anche altri due suoi romanzi: "Isolde non c'è più" e "Waiting room: l'attesa di un amore" a cui spero di dedicarmi al più presto!
Ottimo romanzo consigliato a tutti.
Buona lettura!
Grazie di cuore Virginia! <3
RispondiEliminaVolevo prendermelo sotto natale,poi ho scelto altre cose, ora che ho letto la recensione credo che tornerò in libreria a prenderlo!<3
RispondiEliminaVolevo prendermelo sotto natale,poi ho scelto altre cose, ora che ho letto la recensione credo che tornerò in libreria a prenderlo!<3
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