Blog tour - Recensione L'amore va nell'umido? Di Daniela Delle Foglie



Ultima tappa del blog tour di L'amore va nell'umido? di Daniela Delle Foglie. Oggi Annalisa ci parla del romanzo edito da Mondadori. Ecco la sua recensione. 

L'amore va nell'umido?
Daniela Delle Foglie
Mondadori

Trama
"Se la merce è rimasta sullo scaffale, un motivo ci sarà..." Daniela, che passati i trent'anni osa essere ancora single, se l'è sentito dire più di una volta. È una frase che la fa arrabbiare, si rifiuta di essere paragonata a un barattolo esposto al supermercato, ma una parte di lei vuole sentirsi scelta, desiderata, ha bisogno che lo sguardo maschile certifichi che in fondo non è poi tanto male, anche se ogni volta che si guarda allo specchio vede solo un ammasso di imperfezioni da correggere, dentro e fuori. E così decide di farsi un profilo sulla app di incontri più gettonata del mondo, dove un sacco di sue amiche hanno trovato l'amore, o se non altro del sesso più o meno soddisfacente: Tinder. Questo libro è l'esilarante resoconto di un anno di incontri con uomini conosciuti on (e off) line, un fenomenale campionario di situazioni imbarazzanti e buchi nell'acqua, un bestiario straordinario di esemplari di maschio di ogni habitat e specie, dal bipolare stagionale allo Shrek di Roma Est, dal sosia di Padre Pio al turista americano in cerca della dolce vita. Ma è anche un manifesto in difesa dell'imperfezione e della confusione esistenziale, un vademecum per ragazze che non si piacciono abbastanza ed è, soprattutto, il prezioso racconto della stagione decisiva nella vita di una donna: quella in cui impara finalmente ad accettarsi, affrontando i fantasmi del passato e facendo pace con i propri reali desideri.



Se la merce è rimasta sullo scaffale, un motivo ci sarà…

Una donna che passati i trent’anni non ha ancora uno straccio di storia seria (anche alle spalle) è spacciata. Sì, almeno per una buona parte della nostra società. Ma come spiegare che poi non è proprio tutta colpa sua, della donna, intendo, del suo modo di vedersi, di come è cresciuta e del suo carattere, ma anche di quello che passa il convento?
Se non ti perdi davvero almeno una volta nella vita, non potrai mai ritrovare una casa. Io mi sono persa, su Tinder.


La tecnologia digitale ha fatto passi da gigante nell’ultimo decennio. Poteva mai trascurare l’ambito più intimo della nostra vita? Ecco che allora la protagonista, in difficoltà nel trovare qualcuno di interessante nei rapporti di tutti i giorni, decide di iscriversi a quella che attualmente è la piattaforma di dating online più utilizzata: Tinder.

Io mi sono sempre fatta schifo, persino quando ero una bambina bellissima. Con l’arrivo del ciclo le cose (per non parlare dei miei capelli) sono peggiorate. Ho passato una vita a nascondermi sotto strati di stoffa e di carne. Quelli da cui mi sono sempre nascosta di più sono gli uomini.


Cosa fare se lo specchio è il nostro peggior nemico, tanto da cercare amiche più belle, storie sbagliate, vestiti stretti solo per vivere il “dramma” del rifiuto o del “non sentirsi abbastanza”? C’è chi reagisce, chi si inabissa in pensieri negativi, chi si affida alle mani e alle parole di uno specialista.

Noi donne, su quello scaffale in cui siamo apparentemente esposte, abbiamo un sacco da fare: dobbiamo capire chi siamo, trovare la giusta collocazione, imparare ad apprezzarci, sebbene da sempre ci abbiano insegnato a invidiare i prodotti delle altre marche, ai nostri occhi sempre e comunque migliori di noi. 

Ecco allora che iniziano i primi approcci con rappresentanti del mondo maschile di ogni tipo: dal timido all’esagerato, dall’uomo perfetto a quello in crisi post fidanzamento. Da ogni esperienza si potrebbe imparare qualcosa, su di noi e sull’altro, se solo fossimo nella giusta condizione per farlo. Invece si finisce per commettere sempre gli stessi errori, anche a trent’anni suonati, anche dall’altra parte del mondo.

A differenza di quanto vogliano farci credere, perdere la testa per un uomo non è un avvenimento importante. Nella vita di una donna è semplicemente routine. Nell’arco di trecentosessantacinque giorni può succedere un sacco di volte. Quando hai fame d’affetto, conferme, attestati di stima, considerazione: uno vale l’altro. Quando cresci con l’idea che solo un uomo possa completarti: uno vale l’altro. Il problema è che spesso vuoi amore, ma lo cerchi nel posto sbagliato.


Comunque abbiamo vissuto il nostro post-adolescenza, qualunque sia il nostro carattere e la nostra forma mentis, almeno una volta nella vita ognuna di noi si è sentita “non abbastanza”: bella, intelligente, simpatica, perfetta. In questo libro la protagonista riassume in sé tutte le paure e tutti i dubbi che vanno ad assillare una femmina (fin da bambina) nel momento in cui entra a contatto con l’altro sesso. Che siano comportamenti e pensieri giusti o sbagliati non sta a nessuno giudicare, perché ognuno di noi è diverso.

L’amore va nell’umido è un veloce vademecum (anche al contrario) per donne in crisi, d’identità o d’affetto, poco cambia. Tra consigli ironici, esperienze dirette e “speriamo che io me la cavo”, la protagonista ci racconta con simpatia il momento più buio della sua vita, dal quale, alla fine, è riuscita ad uscire con i suoi sbagli e con la sua forza di volontà (senza nemmeno rendersene conto) e una sola consapevolezza: la bellezza non è nello specchio.

Una scrittura rapida, come può essere quella delle chat nelle quali per un anno si è persa la protagonista. Un linguaggio efficace e molto diretto, che non lascia spazio a interpretazioni. Una protagonista, oggi, più forte di quanto lei stessa pensava di poter essere. E il coraggio di mettere la sua esperienza “alla berlina” del pubblico. Perché non tutti capiranno, ma questa ragazza ha fatto un gesto incredibilmente generoso nei confronti di tante ragazze che hanno poca fiducia in se stesse.

Perché leggerlo → Per farsi due risate e renderci conto che non siamo sole al mondo 😉.

Non c’è bisturi che possa raddrizzare una donna convinta di essere nata sbagliata

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