Recensione: Un caso speciale per la ghostwriter di Alice Basso


Un libro che ho atteso tantissimo, un capitolo che si chiude su una serie che ho amato dalla prima all'ultima pagina: ecco la mia recensione a Un caso speciale per la ghostwriter di Alice Basso - Garzanti. 

Un caso speciale per la ghostwriter
Alice Basso
Garzanti

Trama
Per Vani le parole sono importanti. Nel modo in cui una persona le sceglie o le usa, Vani sa leggere abitudini, indole, manie. E sa imitarlo. Infatti Vani è una ghostwriter: riempie le pagine bianche di scrittori di ogni genere con storie, articoli, saggi che sembrino scaturiti dalla loro penna. Una capacità innata che le ha permesso di affermarsi nel mondo dell'editoria, non senza un debito di gratitudine nei confronti dell'uomo che, per primo, ha intuito la sua bravura: Enrico Fuschi, il suo capo. Non sempre i rapporti tra i due sono stati idilliaci, ma ora Vani, anche se non vorrebbe ammetterlo, è preoccupata per lui. Da quando si è lasciato sfuggire un progetto importantissimo non si è più fatto vivo: non risponde al telefono, non si presenta agli appuntamenti, nessuno sa dove sia. Enrico è sparito. Vani sa che può chiedere l'aiuto di una sola persona: il commissario Berganza. Dopo tante indagini condotte fianco a fianco, Vani deve ammettere di sentirsi sempre più legata all'uomo che l'ha scelta come collaboratrice della polizia per il suo intuito infallibile. Insieme si mettono sulle tracce di Enrico. Tracce che li porteranno fino a Londra, tra le pagine senza tempo di Lewis Carroll e Arthur Conan Doyle. Passo dopo passo, i due scoprono che Enrico nasconde segreti che mai avrebbero immaginato e, soprattutto, che ha bisogno del loro aiuto. E non solo lui. Vani ha di fronte a sé un ultimo caso da risolvere e fra le mani, dalle unghie rigorosamente smaltate di viola, le vite di tutte le persone cui ha imparato a volere bene.


Ci sono libri che si attendono a lungo.
Ci sono romanzi che iniziamo a leggere timorosi, perché le aspettative sono altissime.
Ci sono personaggi che amiamo dal primo incontro, quasi come se ne rimanessimo folgorati.
Quando ho finalmente avuto tra le mani Un caso speciale per la ghostwriter di Alice Basso (grazie alla Garzanti per la copia digitale del romanzo), mi sono sentita euforica e spaventata al tempo stesso.
Le aspettative erano altissime, ma Alice non ha sbagliato nemmeno una virgola.
Così, pagina dopo pagina, mi sono ritrovata sempre di più incatenata a una storia che aveva il sapore dei grandi finali. Perché quando si chiude una serie come quella dedicata a Vani Sarca non si può che avere un finale con il botto.

Ma si leva forse a un libro la sovraccoperta, o a un paguro la sua casa, o il cardigan a Kurt Cobain, per ragioni frivole e passeggere come le variazioni del clima?


Non vorrei essere stata Alice. Lo dico con grande sincerità.
Non deve essere stato semplice mettere la parola fine a un mondo che ha costruito per tanti libri. Salutare personaggi così importanti, capaci quasi di vivere di vita propria.
E dare un epilogo a tutti noi che abbiamo amato così tanto questa serie di cinque libri e due novelle.
Perché i fan della protagonista, me compresa, sono tantissimi e molto agguerriti.
Perché accade proprio così quando un personaggio è talmente potente da uscire fuori dalle pagine. Vani Sarca è arguta, intelligente, ironica, indelebile come solo una ghostwriter che cita libri in continuazione, che ha un eloquio brillante e serrato e l'aspetto di Lisbeth Salander (sì, Vani sei fenomenale) può essere.
Come poteva l'autrice chiudere degnamente con un personaggio così?
Ebbene, signore e signori, lo ha fatto con tanto di fuochi d'artificio (metaforici), perché con questa storia ci porta esattamente dove speravamo di arrivare, un punto che però non abbiamo mai avuto il coraggio di sperare di riuscire a raggiungere.
Sono stata abbastanza criptica?
In questo romanzo tutto avviene per arrivare a quel meraviglioso momento che coincide con la parola fine.
E anche se è difficile dire addio a una compagna di avventure come Vani Sarca, è anche vero che tutto così è perfetto.
A proposito grazie alla disponibilità di Alice quando qualche anno mi aveva permesso di intervistare Vani Sarca in "persona", QUI trovate il post. 

Antonia e Olga mi guardano scandalizzate come se avessi urlato "Voldemort" in mezzo alla mensa di Hogwarts

Ma veniamo alla trama di questo quinto volume che mette molto duramente alla prova la nostra amata protagonista, perché si troverà ad essere coinvolta in prima persona ed emotivamente in un intricato caso da risolvere. Una situazione non facile per una che ha un rapporto difficile e molto distaccato con le proprie emozioni.
E questa è una novità che ci piace, che riporta Vani in quella dimensione umana che ce la fa (se possibile) amare ancora di più.
E nel corso del romanzo si ha anche l'occasione per conoscere di più Enrico Fuschi, per innamorarci un po' di più del commissario Berganza (scusami Vani), perché capisce anche senza le parole, e per affezionarsi ancora a tutti gli altri meravigliosi personaggi.
Lo stile brillante, inconfondibile, scorrevole di Alice Basso fa il resto.
E un grazie va proprio all'autrice, per averci regalato in questi anni storie che ci hanno fatto sorridere, che hanno stuzzicato l'attenzione di noi lettori forti con tantissime citazioni, che ci hanno fatto sognare un'amica come Vani (QUI la trovate nel post in cui vi mostro i miei cinque personaggi del cuore), perché - come già scrissi una volta - ognuno di noi ha bisogno di qualcuno che dica sempre la verità. Anche se non ci piace.
Perché leggerlo → Perché non si può non farlo.
Buona lettura!

Il tempo non si misura solo in orizzontale, sulla durata, si misura anche in verticale, sulla profondità delle esperienze, capisce cosa voglio dire cazzo? 
Milioni di cose, di cose importanti, possono cambiare in due fottute settimane


Ciao Vani e grazie per essere stata un'incredibile, divertente e intelligente compagna di avventure su carta.

1 commento :

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