5 mesi di Un battito di Cuore - Intervista a Cristina Migliaccio




Cinque mesi di Un battito di cuore, una raccolta di racconti il cui ricavato viene devoluto a favore dell’AIRC, per la ricerca e prevenzione contro il cancro.
Per celebrare questi cinque mesi partecipo all'iniziativa che vede tanti blog intervistare le tante autrici che hanno partecipato all'iniziativa. 
Oggi ospito l'intervista a Cristina Migliaccio e il suo racconto: Le vite di Greta. 
Prima, però, scopriamo il libro, che vi invito ad acquistare sapendo di fare del bene alla ricerca e alla prevenzione. 

Un battito di cuore

Trama
Un libro per fare del bene e per uno scopo importante, l’intero ricavato dell’antologia andrà devoluto a favore dell’AIRC, per la ricerca e prevenzione contro il cancro. Un progetto generoso reso possibile da donne autrici, che vogliono aiutare tutte le altre meno fortunate per dar loro un’arma per poter vincere la loro battaglia più importante.Nell’antologia si rincorre il tema dell’amore in tutte le sue sfumature, oltre a far del bene, questa raccolta di racconti, darà anche emozioni a chi la vorrà leggere.Chi ha reso possibile tutto questo? È tempo di fare nomi:Asia Pichierri, Anisa Gjikhdima, Jane Rose Caruso, Barbara Graneris, Cristina Migliaccio, Chiara Rametta, Giovanna Tufano, Chiara K.Jones, Noemi Di Liberto, Rosanna Fontana, Antonella Maggio, Serena Brucculeri, Luana Arfani.


INTERVISTA A CRISTINA MIGLIACCIO

1. Le vite di Greta è un racconto breve dai toni dolci e amari, ma al tempo stesso ricco di speranza: dove "nascono" le due sorelle Greta e Beth? 
In principio c’era soltanto Greta. Volevo un personaggio forte che trasudasse coraggio e io personalmente credo che nel cambiamento deve esserci prima di tutto coraggio. Avrei voluto sviluppare un romanzo attorno alla storia di Greta, ma poi il racconto è venuto da solo e, oggi, non credo che cambierei una virgola perché non c’era bisogno di aggiungere nient’altro al suo percorso. Beth è più un effetto collaterale, la voce narrante che prende il lettore per mano e lo conduce nel labirinto che è questo personaggio contorto. 

2. Qual è il messaggio che volevi arrivasse al lettore? 
Che siamo un po’ tutti fiori nel cemento, abbiamo tutti voglia di trovare il nostro posto nel mondo, di sentirci a casa, al sicuro. E, come Greta, in tanti forse non ci riusciamo. La differenza sta nel fatto che a volte ci fermiamo e ci illudiamo di poterci far stare bene la situazione così com’è. Per questo dico che ci vuole coraggio a essere come Greta, perché arrendersi alla paura è più facile che dominarla. 

3. Anche tu, come Greta, sei convinta che nella vita si debba imparare ad essere felici senza bisogno degli altri? 
La vedo parzialmente così. Credo che sia necessario sapersi bastare, ma anche lasciarsi completare da chi vuole arricchirci con il proprio bagaglio. Nessuno è perfetto, così come è difficile ritenersi completi, perfettamente integri. Ogni persona è in grado di regalarci qualcosa, positivo o negativo che sia, ma poi siamo noi a decidere quale pezzo di quella persona tenere dentro. 

4. La tua storia mi è piaciuta molto, l'ho trovata poetica, eccentrica grazie a un personaggio particolare e molto profonda. Credo che nella vita ognuno di noi voglia essere Greta e provare a diventare qualcun altro. Quanto ti ritrovi in questo personaggio? 
Tanto. Greta è forse una di quelle voci che ogni tanto hanno bussato nella mia testa per ricordarmi che non sempre le cose sono bianche o nere. Ho realizzato un personaggio che fosse un tornado di colori perché forse era quello di cui avevo bisogno in quel momento. Ma non credo che riuscirei a essere come Greta, la sua vita è una montagna russa, io sono più per la seggiovia: in salita, certo, ma con un bel panorama d’ammirare. 

5. La tua citazione preferita? 
Se dovessi scegliere tra le tante, ti direi: “Nel momento in cui ti soffermi a pensare se ami o meno una persona, hai già la risposta.” 

6. Ci racconti qualcosa del progetto collettivo Un battito di cuore? 
Un progetto di cui sono onorata di fare parte. Sono contenta che abbiano pensato a me e sono contenta di aver dato il mio piccolissimo contributo, trascinando nel progetto anche la mia amica Giovanna. La parola ha ancora tanto potere e organizzare progetti a scopi di beneficenza come questo, un progetto fatto da donne, dovrebbe essere più diffuso. 

7. E qualcosa di Cristina Migliaccio come autrice? 
Come autrice c’è poco da dire. Sono ferma a qualche racconto pubblicato e un primo romanzo per la Butterfly Edizioni. Ho ancora tante storie nel cassetto, ma non sembrano voler uscire. Qualche bozza scribacchiata qui e lì, un romanzo lasciato a metà e un groviglio d’idee che spero qualcuno prima o poi mi caverà fuori dalla testa. Nel frattempo, mi dedico al giornalismo.

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