Recensione: A un passo dalla vita

Un nuovo look e un ritorno in libreria per  “A un passo dalla vita” di Thomas Melis da oggi 24 ottobre, in concomitanza con il quarto anniversario della pubblicazione ufficiale. L’opera di Melis è un noir/hard boiled dalle tinte fosche, ricco di colpi di scena, che ambisce a mettere in luce i drammi e le contraddizioni della cosiddetta “generazione perduta” attraverso la storia di un gruppo di giovani, nati negli anni ’80, decisi a scalare le gerarchie del mondo criminale di Firenze. 
In una parabola incentrata sul narcotraffico e sul crimine organizzato, il romanzo racconta dei drammi di una generazione in balia delle proprie debolezze e dei propri vizi, imprigionata dentro un sistema socioeconomico che si è ribellato ai propri creatori, illusa dalle bugie attraverso cui una televisione grottesca l'ha cresciuta. Una storia di ingiustizie, tradimenti, amicizie e amori forti ma drammaticamente condannati.

"Avrebbe potuto ottenere tutto quello che desiderava. Avrebbe potuto ottenere molto di più,  indubbiamente molto di più, ma sei era sempre fermato prima di arrivare, sempre a pochi centimetri dal traguardo, sempre a una posizione prima del gradino più alto del podio. Sempre a un passo dalla vita"

A un passo dalla vita
di Thomas Melis
Lettere animate


Trama
È una Firenze fredda, notturna e mai nominata quella che fa da palcoscenico alla storia di Calisto e dei suoi sodali, il Secco e Tamagotchi. La città è segnata dalla crisi globale, dietro l’opulenza pattinata del glorioso centro storico si nasconde la miseria dei quartieri periferici. Calisto è intelligente, ambizioso, arriva dal Meridione con un piano in mente e non ha intenzione di trasformarsi in una statistica sul mondo del precariato. Vuole tutto: tutto quello che la vita può offrire. Vuole lasciarsi alle spalle lo squallore della periferia – gli spacciatori albanesi, la prostituzione, il degrado, i rave illegali –, per conquistare lo scintillio delle bottiglie di champagne che innaffiano i privè del Nabucco e del Platinum, i due locali fashion più in voga della città. Calisto vuole tutto e sa come vincere la partita: diventando un pezzo da novanta del narcotraffico. Cupamente, nella rappresentazione di un dramma collettivo della “generazione perduta”, schiava di un sistema socioeconomico degenere e illusa dalle favole di una televisione grottesca, si snoda questa storia di ingiustizie e tradimenti, ma anche di amicizie e amori forti tragicamente condannati. Perché il male non arriva mai per caso e la vita non dimentica mai nulla, non perdona mai nessuno.




"A un passo dalla vita" di Thomas Melis è un libro duro, di quelli che, senza tanti giri di parole, ti sbattono in faccia una realtà difficile, fatta di droga, sofferenza, devianza


Il protagonista è Calisto Vizini, uno studente di economia di 27 anni giunto dal sud nell'innominata Firenze per studiare all'università. Al suo posto però potrebbe anche esserci un altro ragazzo, povero, che cerca la ricchezza, che desidera entrare nell'alta società non in punta di piedi e per i propri meriti, ma in grande stile e dalla porta principale. 
Perché la verità è che in tutto il libro - nato dalla penna di Thomas Melis - fa capolino la sensazione di inadeguatezza che accompagna il protagonista. È quella la sua molla, ciò che lo spinge verso una deriva pericolosa e potenzialmente autodistruttiva, maturata forse anche a causa di un amore che non ha potuto vivere per colpa di una differenza sociale percepita come un ostacolo.


Calisto è un outsider all'interno della sua cerchia di amici che sembrano fatti, chi più e chi meno, per il crimine. A lui interessa di più come i soldi guadagnati lo facciano apparire, pensa agli status simbol che si può permettere, alle amicizie altolocate che entrano a far parte del suo giro. E non a caso l'autore descrive minuziosamente il "travestimento" che indossa ogni giorno Calisto per conformarsi agli altri: marchi famosi e costosi che devono avere il compito di farlo sembrare parte della gente che conta.
Ma il lettore per tutto il tempo percepisce una nota stonata, ed è qui che l'autore ha dato il suo meglio. Più ci si addentra nella storia più si scopre che il protagonista vive una profonda crisi interiore, i vestiti non bastano più, la droga dà alla testa, le amicizie sembrano sempre più distanti: la fratellanza piano piano si incrina. E quando nella vita ci si trova davanti ad un bivio bisogna sempre scegliere…


La scrittura di Thomas è fluida, chiara e il racconto in prima persona rende il rapporto lettore - protagonista molto empatico. Per me all'inizio sono risultati difficili i dialoghi quando sono in dialetto o in un'altra lingua, ma poi mi sono abituata e devo ammettere che regalano un valore aggiunto al testo, anche per dare un accento al melting pot culturale presente nel libro. 
I tanti personaggi che ruotano intorno al protagonista sono ben delineati, ognuno di loro ha un ruolo determinate e chiaro all'interno della storia. 
"A un passo dalla vita" è un libro che fa riflettere sul potere illusorio dei soldi e sull'amicizia e che regala anche qualche colpo di scena non da poco!

Perché leggerlo → Perché se avete voglia di immergervi in una storia underground è il romanzo che fa per voi!


Thomas Melis è nato a Tortolì, in Sardegna, nel 1980. Ha studiato presso le Università di Firenze e Bologna concludendo il suo percorso accademico nell’anno 2008. Nella vita si è occupato di progettazione su fondi comunitari e consulenza aziendale. Ha scritto per diverse riviste on line, dedicandosi ad analisi di politica interna e degli scenari internazionali. Attualmente gestisce un’attività commerciale, lavora come copywriter, crea contenuti per aziende attive sul web e, dal 2017, collabora con il sito di critica letteraria MilanoNera. La prima edizione di "A un passo dalla vita”, romanzo d'esordio, è stata pubblicata da Lettere Animate nel 2014, seguita l’anno successivo dallo spin off "Platino Blindato". Nell’aprile del 2018 è uscito “Nessuno è intoccabile”, il suo secondo romanzo, e a ottobre la nuova edizione di “A un passo dalla vita”.

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