Recensione: L'animale morente

Bisogna fare una distinzione tra il morire e la morte. Non è tutto un morire ininterrotto. Se si è sani e ci si sente benissimo, è un morire invisibile. La fine, che è una certezza, non dev’essere per forza annunciata con spavalderia

L'animale morente
Philip Roth
Einaudi

Trama
David Kepesh, professore universitario di critica letteraria, è malato di desiderio, e la sua malattia si chiama Consuela Castillo, una ragazza cubana, alta e bellissima, di ventiquattro anni, che sconvolge la sua vita nel modo piú tragico e inaspettato. Sotto la penna magistrale di Philip Roth, figure di uomini e donne ricche di cruda sensualità ridisegnano in modo nuovo l'immutata fragilità degli esseri umani.
Oggi il tributo va a Philip Roth, uno dei padri della letteratura americana moderna. Non recensirò uno dei suoi libri più famosi come “Pastorale americana” o “Lamento di Portnoy”. A me, di Roth, è rimasto impresso un suo sottile libricino. Ne “L’animale morente”, Philip Roth mette in risalto la dualità del protagonista, il Professor David Kapesh, il quale lotta quotidianamente con le proprie ossessioni. 
Una di queste prende forma nella giovane Consuela Castilla, giovane e prorompente cubana che mette in agitazione lo stato emotivo del professore. Ossessionato dal seno della ragazza, Kapesh cade in una relazione amorosa con la ragazza. Da quel momento, un vortice di sentimenti coglie il professore, il quale si sente ridicolo per la differenza di età che separa i loro due mondi, ma anche per colpa di un’altra relazione che Kapesh continua a portare avanti con una donna ora divorziata. 

È il sesso a sconvolgere le nostre vite, solitamente ordinate

Il romanzo ruota attorno a temi fondamentali quali l’amore e l’ossessione per un corpo, la difficoltà di tenere un collegamento tra due persone anagraficamente così distanti, che apparentemente hanno così poco in comune. 
Kapesh è un uomo debole, costretto a fare continuamente i conti con se stesso e con la propria coscienza, che però non riesce a rinunciare alle sue ossessioni quale il seno della ragazza. 
Roth, maestro nello scandagliare la psicologia umana sopratutto quando si parla di sesso, è stato tra i primi a sfidare l’opinione pubblica americana su un tema che fino a pochi anni fa, nella letteratura, era ancora tabù. 
In questo romanzo ci riesce splendidamente, dipingendo scene di sesso morboso e difficilmente descrivibili, sopratutto a causa della pudicizia che ci impone di dover sempre evitare di disturbare la sensibilità altrui. Un autore che ci mancherà e a cui probabilmente è stato negato il più meritato dei riconoscimenti, cioè il Nobel.

Per quante cose tu sappia, per quante cose tu pensi, per quanto tu ordisca e trami e architetti, non sei mai al di sopra del sesso

Buona lettura!

- Emanuele - 

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