Recensione: Non so chi sei

«Nessuno era obbligato a fare niente, se un uomo non stava alle mie semplici regole lo invitavo a desistere.  Perché concentrarsi e accanirsi su una sola persona quando il mare è potenzialmente pieno di pesci da pescare e opportunità da cogliere?»

Non so chi sei 
Cristina Portolano
Rizzoli Lizard

Trama
Chi nel '68 sognava l'amore libero, non avrebbe mai pensato che un giorno sarebbe stato accontentato da un telefono. Tinder, OkCupid, Grindr (e tante altre) sono delle app di incontri che hanno reso molto più facile il compito di portarsi a letto qualcuno, riducendo al minimo indispensabile le dinamiche dell'approccio e della seduzione. Questo meccanismo così schietto, se da un lato mette in ombra la sfera affettiva, a volte spinge gli utenti a una spietata riflessione su se stessi e sul ruolo che gli altri giocano nelle loro vite. È quello che è successo a Cristina che, in questo libro-confessione, a metà tra realtà e finzione, racconta un anno di incontri con perfetti sconosciuti. Una storia che spiega con grande efficacia perché il sesso non deve essere ostaggio del senso di colpa (o dell'inadeguatezza), ma trasformarsi nel più sincero strumento di auto-analisi a nostra disposizione.


Non so chi sei di Cristina Portolano edito da Rizzoli Lizard non è solo una graphic novel, è uno spaccato del mondo di oggi, delle relazioni, delle difficoltà affettive
L'ho letto con grande interesse, perché mi ha mostrato la vita di oggi. 
Se dovessi descrivere questa lettura con poche parole userei fast food del sesso, perché Cristina ci mostra proprio come sia facile andare a letto con qualcuno: basta scaricare una delle tante app sul telefono e trovare l'incontro giusto.



Una visione disincantata, femminile, senza filtri e molto realistica di quello che si può incontrare: passione, rapporti che non finiscono da nessuna parte, interessi univoci, ma anche relazioni che potrebbero sfociare in qualcosa di più. 
Quello che ho capito è che finché se ne ha voglia, finché la ricerca dell'appagamento fisico è ciò che cerchiamo allora ben vengano, poi però arriva (o può arrivare) il momento giusto per dire basta.
Le ragioni?
Molteplici.



Mi è piaciuto poter leggere di sesso raccontato da una donna. Una donna di oggi, che cerca l'appagamento, lo fa in maniera diretta e senza mezzi termini e dicendo con chiarezza cosa vuole dal rapporto.
La controparte maschile a volte è presa alla sprovvista, altre è capace di affrontare la situazione.
Mi è piaciuto anche percepire che il sesso non è solo raccontato come mero appagamento, ma anche come mezzo per andare alla ricerca della parte più nascosta di noi, per guardarsi allo specchio e comprendersi meglio. 
Un sesso fatto con consapevolezza, che non è solo la ricerca del piacere, ma anche quella di essere uno strumento per dimenticare o per punire, come riempitivo di una solitudine che ci fa paura
Cristina Portolano ci accompagna nelle quattro fasi del rapporto con le applicazioni e con questi incontri con degli sconosciuti: entusiasmo, dipendenza, noia e rifiuto. E poi? Chissà!

Buona lettura!

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