Recensione: Hai cambiato la mia vita

«Le prime parole di una storia sono sempre le più difficili da scrivere. 
Come se tirale fuori, metterle per iscritto, ti costringesse ad andare fino in fondo. 
Come se, una volta iniziato, dovessi finire per forza. 
E come fai ad arrivare in fondo, se certe storie non finiscono mai?»

Hai cambiato la mia vita
di Amy Harmon
Newton Compton

Trama
Lo trovarono nel cesto della biancheria di una lavanderia a gettoni: aveva solo un paio di ore di vita. Lo chiamarono Moses. Quando dettero la notizia al telegiornale dissero che era il figlio di una tossicodipendente e che avrebbe avuto problemi di salute. Ho sempre immaginato quel “figlio del crack” con una gigantesca crepa che gli correva lungo il corpicino, come se si fosse rotto mentre nasceva. Sapevo che il crack si riferiva a ben altro, ma quell’immagine si cristallizzò nella mia mente. Forse fu questo ad attrarmi fin dall’inizio. È successo tutto prima che io nascessi, e quando incontrai Moses e mia madre mi raccontò la sua storia, era diventata una notizia vecchia e nessuno voleva avere a che fare con lui. La gente ama i bambini, anche i bambini malati. Anche i figli del crack. Ma i bambini poi crescono e diventano ragazzini e poi adolescenti. Nessuno vuole intorno a sé un adolescente incasinato. E Moses era molto incasinato. Ma era anche affascinante, e molto, molto bello. Stare con lui avrebbe cambiato la mia vita in un modo che non potevo immaginare. Forse sarei dovuta rimanere a distanza di sicurezza. Ma non ci sono riuscita. Così è cominciata una storia fatta di dolore e belle promesse, angoscia e guarigione, vita e morte. La nostra storia, una vera storia d’amore. 





Ci sono delle autrici che sai già non ti deluderanno mai; prima ancora di prendere in mano il libro senti già che quel romanzo ti risuonerà a lungo nel cuore e nella testa. Così accade sempre con Amy Harmon e così mi è successo con l'ultimo suo libro: Hai cambiato la mia vita

«Ci muovevamo in uno spazio ancestrale, talmente immerso nel presente che i battiti dei nostri cuori divennero un metrodomo assordante, che accompagna il momento»

Un vero e proprio concentrato di emozioni, in particolare per me. Una storia che sa coinvolgere il lettore su diversi piani: quello dei sentimenti, quello della curiosità e quello dell'analisi psicologica.
Per quanto riguarda i sentimenti, ammetto che la Harmon mi ha messa a dura prova. La storia fra Moses e Georgia fa battere il cuore, indigna, fa versare fiumi di lacrime. Esatto: fiumi.

Sul piano della curiosità l'autrice gioca col lettore sin dalla primissima pagina del libro, seminando indizi. Io non sono stata così brava e attenta, ma altre amiche blogger hanno intuito cosa le attendeva dopo. Sempre in questo ambito, c'è anche da far luce su una vicenda che ha i toni del giallo e che a me ha coinvolta molto. 

Dal punto di vista psicologico è interessante come l'autrice tratteggia alcuni personaggi, in particolare Moses. La Harmon ci guida attraverso i meandri della mente e della terapia e, da profana, devo ammettere che questo viaggio non è stato per niente male.

«Le lacrime di felicità innaffiano la gratitudine»

Per entrambi i personaggi assistiamo a una crescita, a cambiamenti necessari e praticamente impossibili da ignorare. Questo rientra decisamente sotto il profilo psicologico e la Harmon ha fatto un ottimo lavoro creando Moses e Georgia, due protagonisti che escono dalle pagine.

«Se il tuo cervello non fosse spezzato, se non ci fossero crepe, i
l tuo genio non potrebbe uscire»

"Hai cambiato la mia vita" mi ha lasciato una grande, immensa eredità: mi ha ribadito - ancora una volta - l'importanza di dare valore a quello che si ha. Ogni sera, dalla lettura, penso alle cinque cose di cui sono sono grata. Possono essere piccole, apparentemente banali, ma pensarci, riconoscerle, elencarle, riesce a ridare il giusto equilibrio alle cose. Anche a una giornata che sembrava farcita di tristezza.

Uno stile profondamente emozionale, un attenzione ai dettagli e una storia che rimarrà per sempre nel mio cuore. Cinque stelline, meritatissime!

Buona lettura




2 commenti :

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