Intervista al personaggio: una chiacchierata con Viv di Un disastro chiamato amore

In questi giorni h avuto la fortuna di fare quattro chiacchiere con Viv, la protagonista di Un disastro chiamato amore di Chiara Giacobelli (Leggereditore) e oggi condivido con voi quanto ci siamo dette… Vivienne è un personaggio che mi è entrato nel cuore sin da subito, anche perché con lei condivido un lavoro, diverse fobie e un grande amore per la mia terra: la Liguria.

Se volete rinfrescarvi le idee QUI trovate la mia recensione al libro

Un disastro chiamato amore
di Chiara Giacobelli
Leggereditore

Trama
Francese con un lavoro a Parigi e un appartamentino a Montmartre, Vivienne Vuloir è una ragazza buffa e imbranata che colleziona una figuraccia dopo l’altra, fa i conti con una fallimentare carriera di scrittrice e soffre di un numero indefinito di fobie. A trent’anni ha dimenticato il sapore di un bacio, si è adattata a essere identificata come “quella che si occupa di gossip”, ma soprattutto ha perso completamente fiducia nel genere umano, specialmente se maschile. Quando un giorno riceve un’inattesa telefonata da un certo Mr Lennyster, figlio di un’importante attrice italiana su cui ha da poco redatto un dossier, è certa di stare per subire una grossa lavata di capo. Invece, l’uomo vuole commissionarle la biografia della madre. Così, ben presto Vivienne si troverà a dover affrontare un’avventura a cui non è affatto preparata: un viaggio in Italia, un libro da scrivere, un uomo affascinante, dolce ma oscuro, e una villapiena di misteri da risolvere. Tra gaffe, tentativi maldestri di carpire i segreti della famiglia Lennyster, amori e altre catastrofi, Vivienne, inguaribile pessimista, capirà che la vita le sta per riservare una sorpresa inaspettata...


Ciao Viv, grazie per esserti prestata a questa intervista, come ti senti dall'altra parte del registratore? 
Non esattamente a mio agio... ma dobbiamo farla per forza questa intervista? E si resta qui, vero? Non abbiamo traghetti, funivie, aerei o altre cose simili da prendere?! 

Abbiamo letto delle tue avventure/disavventure in Un disastro chiamato amore, hai avuto altri "incidenti"? 
L'ultimo riguarda la mia visita alle Grotte di Camerano, nelle Marche. Un luogo bellissimo che vi consiglio di andare a vedere, prima o poi. A un certo punto dovevamo assistere a una perfomance teatrale all'interno di una cavità e io non è che stessi ascoltando con troppa attenzione la guida. Arrivando per ultima, mi sono chiesta perché mai fossero tutti appiccicati sopra una passerella di legno striminzita quando c'era tanto di quel posto libero ai lati. Così, candela alla mano, mi sono fatta furba e sono andata io per prima. Silenzio totale, atmosfera di attesa e... SPLASH!!! L'intero gruppo si è immediatamente voltato a guardare me, che stavo annaspando nella posizione dello squat con mezza gamba dentro le sabbie mobili e l'altra sulla passerella. Poi niente... quando mi sono resa conto di stare per cadere lunga distesa nel fango mi sono aggrappata a una signora, che si è aggrappata a un signore, che si è aggrappato a un altro signore... e via con l'effetto birilli! Ho fatto strike, con il rischio che prendessimo tutti fuoco come torce umane. Ma insomma, sono incidenti di poco conto che capitano a tutti, no? 

Io e te condividiamo la paura di volare, hai qualche suggerimento da darci per provare a superare questo "problemino"? 
Sì: drogatevi, più che potete! La meditazione, i corsi per la paura, lo yoga, i braccialetti anti-nausea, il controllo del respiro... tutto inutile. Xamamina come base e poi buttateci sopra un bel tranquillante. Sotto prescrizione medica, magari. 

Il Golfo dei Poeti
Hai raccontato la Liguria in maniera stupefacente, da vera innamorata di questa terra, c'è qualche altro luogo che conservi così tanto nel cuore? La mia Parigi, ovviamente. Montmartre in particolare, perché è una piccola alcova per gente svampita dall'indole artistica, come me. Ora che ho conosciuto Alex mi piacerebbe andare anche in California, se mai dovessi trovare la droga giusta per reggere un volo del genere. E poi l'Italia è stata una vera scoperta: la adoro! Chissà, magari tra qualche mese vi porterò con me in qualche altro luogo fantastico. 

Cosa ne pensi della tua creatrice Chiara Giacobelli e... sii sincera. 
E' paranoica, testarda, sempre insicura di tutto, maldestra, ne combina di ogni, mille traumi nella vita, fobie non ne parliamo... insomma, non mi somiglia per niente! Non so proprio da dove io le sia venuta in mente. Devo essere stata adottata, è l'unica spiegazione. 

Ultima domanda: come se la passa la tua relazione con Alex? 
Per ora è un sogno... ma appunto, è solo un sogno. Fra poco lui si sveglierà e mi abbandonerà sul ciglio dell'autostrada in un giorno freddo e piovoso. Non ne ho dubbi.


Grazie Viv e grazie Chiara per questa bellissima chiacchierata insieme.




Chiara Giacobelli è giornalista e scrittrice. Classe 1983, tiene una rubrica culturale sull’Huffington
Post e collabora con varie testate, tra cui Luxgallery, Affari Italiani, Bell’Italia, In Viaggio, NonSoloCinema e altre. Ha già al suo attivo nove libri pubblicati, compreso il saggio biografico "Furio Scarpelli. Il cinema viene dopo", che si è aggiudicato numerosi premi e il recente "Forse non tutti sanno che nelle Marche...", da poco disponibile in edizione tascabile grazie al successo riscontrato.
"Un disastro chiamato amore" è il suo romanzo d’esordio. Grazie al suo lavoro, Chiara ha avuto la fortuna di conoscere personalmente i personaggi a cui questo romanzo si ispira, con particolare riferimento al figlio di Audrey Hepburn Sean Ferrer. Da novembre sarà in libreria edito da Newton Compton il suo decimo libro "101 cose da fare in Veneto", una guida divertente, alternativa e colorata per farvi conoscere la regione più visitata d'Italia.
Il suo sito è www.chiaragiacobelli.com.









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