Segnalazione: Le fate del Travancore

Nuovo ebook per la casa editrice Panesi Edizioni, si tratta di Le fate del Travancore di Nicola Tenani:  tre storie di donne indiane, tre donne alle prese con le delusioni e le rivincite che la vita ha messo loro davanti; un viaggio fisico e spirituale nel Kerala indiano, con le sue tradizioni, la sua gente e le sue religioni. È uscito ieri in tutti gli store online.

Le fate del Travancore
di Nicola Tenani
Editore: Panesi Edizioni www.panesiedizioni.it
Formati: epub e mobi
Lunghezza: stimata 150 pagine
Prezzo: € 2,99
Isbn: 9788899289386
Genere: narrativa, viaggio spirituale
Collana: Eris
Data di uscita: 09/03/2016

Trama
Il Travancore: una regione situata nell’India precedente l’Indipendenza del 1947, un regno a cavallo tra gli attuali confini meridionali dello stato del Kerala (allora suddiviso in tre regioni, Travancore, Kochi, Malabar) e parte del confinante Tamil Nadu. Oggi i confini sono definiti in modalità diverse, ma il Travancore esiste nella sua cultura, in cibi, usanze, aspetti naturalistici, templi, luoghi, storie di uomini e donne forgiate nei millenni al senso dell’armonia interreligiosa e alla convivenza tra caste ed etnie variegate. Chi sono le fate del Travancore? Sono le donne di questo angolo di tropico indiano. All’interno del romanzo viaggerete in quelle terre attraverso spaccati delle loro vite, delusioni, sofferenze, sogni, disillusioni e successi. In questo percorso letterario sarete non solo viaggiatori, ma soffrirete e gioirete al fianco della vedova Subha e della sua rivincita su un karma in precedenza negativo, al fianco della giovane Sajitha, danzatrice di Mohiniyattam alla scoperta di sé e del legame con la sua insegnante, della povera Judy, cristiana sposata con un marito alcolizzato e violento, del suo dolore sulle rive del mare d’Arabia.

Breve estratto:
Subha non era troppo lontano dal topolino mentre rientrava alla sua abitazione: con qualche rupia aveva acquistato al mercato del vicino villaggio una manciata di riso Matta, economico e tipico in tutto il Kerala per la preparazione dei piatti ricchi così come di quelli poveri, cotto e stracotto, doppiamente bollito senza sale per dare spessore al chicco, completamente gonfio dall'acqua, adatto per essere raccolto con le mani assieme alle salse o ai curry di condimento, il choru che sazia ed assorbe bene i curry ed i chutney lui destinati. Il basmati era molto più profumato, lei lo sapeva e adorava preparare il ricco biryani ogni tanto, in occasioni di feste e ricorrenze, con il pesce cotto nel curry speziato, o il pollo, il cardamomo per aumentarne le nuance olfattive, gli anacardi tostati e i canditi di frutti, ma il costo della varietà basmati era troppo elevato per divenire cibo quotidiano, un lusso per pochi e non sempre.
Un po' di riso, qualche lady-finger e pomidoro, assieme allo zucchino che conservava nel piccolo ripostiglio esterno: con queste semplici verdure avrebbe cucinato il giorno dopo, per terra, sul patio della casa, un po' di sambar da unire al riso, era tutto ciò che poteva permettersi e non chiedeva molto altro. La sua casa in parte non esisteva più dopo il forte vento che nel mese di settembre dell'anno precedente aveva dato l'ultima, decisiva, scossa alla palma crollata fragorosamente sul tetto, piegata dall'improbabile folata improvvisa sulle uniche due stanze di una casa costruita con qualche misero aiuto del panchayat.

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